'Galliani, ben venga il fairplay finanziario! Inter: conferma Leo; Milan, senza Ibra...'
Il fair play finanziario, la crisi dell'Inter e il momentaccio di Ibrahimovic. Calciomercato.com ne ha parlato con Xavier Jacobelli, direttore di quotidiano.net.
Il fair play finanziaro: "Le società italiane se la sono cercata - dice Jacobelli - il ranking Uefa tiene conto delle ultime cinque stagioni europee; se ci sono squadre che snobbano l'Europa League e presidenti che fanno proclami di battaglia e poi vengono buttati fuori al primo turno, non c'è da stupirsi. E' la giusta punizione. Pensate alla Juventus, che ha inanellato sei pareggi in un girone dove non c'erano squadroni: l'unica che si è salvata è il Napoli, volenteroso ma eliminato dal Villarreal che rischia di andare in finale: quindi, ben venga il fair play finanziario. Se la Uefa impone delle regole che riguardano i bilanci, queste vanno rispettate. Il Portogallo, ad esempio, ha sempre onorato tutte le competizioni. Poi, come sempre, i verdetti li danno i campi".
Jacobelli prosegue: "E' da tre anni che, alla Camera, è ferma la legge sugli stadi, proposta da un esponente della maggioranza e uno dell'opposizione. E' li, ferma: e intanto abbiamo perso Euro 2012 e Euro 2016 e fino al 2030 probabilmente non avremo nessun evento. 21 anni fa abbiamo avuto l'opportunità di essere all'avanguardia, ma sono stati creati impianti inadeguati e perso un'occasione storica. La classe politica, di qualsiasi colore, se ne infischia: i presidenti delle squadre dovrebbero fare un'azione di pressione, non sterili polemiche. Battere i pugni sul tavolo con assessori e politici; ma manca la volontà".
Sull'Inter: "La verità è che i vari Sneijder, Eto'o e Maicon sono stanchi. Leonardo è il meno responsabile; Benitez aveva chiesto di svecchiare un organico vecchio (età media: 29,6 anni) ingaggiando almeno tre rinforzi di prima qualità. In società non l'hanno ascoltato, anzi, l'hanno addirittura cacciato a dicembre, dopo che aveva vinto due titoli su tre (Supercoppa di Lega e mondiale per club). La prima a sbagliare è stata la società e gli uomini di mercato. L'Inter è ancora in corsa per due obiettivi, sarebbe un errore addossare le colpe a Leo; io, ad oggi, lo confermerei, ha diritto di sbagliare, è giovane. E' un fatto di cultura sportiva".
Su Ibrahimovic: "Non assolvo il suo comportamento, la sua maleducazione; ma per due terzi di stagione è stato salvatore della patria, ora Milan può farne a meno. Non è vero, Milan non può prescindere da Ibra; spero però in multa pesante da parte della società".