Galliani, auguri dai milanisti non evoluti 'Regalo? Noi le consegnamo il Milan'
Oggi è il compleanno di Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, che compie 56 anni. E i 29.000 Milanisti “Non evoluti” hanno voluto spedire un messaggio d'auguri all'ad rossonero:
Egregio Dott. Adriano Galliani,
oggi è il suo compleanno e Le scrivo a nome di tutti i milanisti che in questo momento non capiscono in quale direzione stia andando la società e, cosa ancor più preoccupante, se ci sia davvero una direzione che tenga conto dei colori che noi amiamo più di ogni cosa al mondo, quelli rossoneri.
Le facciamo i nostri auguri che, seppur “non evoluti”, sono sinceri. Sinceri come l’appello che Le facciamo tutti insieme affinché finisca questo incubo nel quale ci siamo trovati all’improvviso. Ci vorremmo svegliare sudati e col cuore a mille ma con il televisore lasciato acceso la sera prima che comunica che il nostro Milan è sempre la squadra padrona della Madonnina; Andare allo stadio tutti insieme e vedere la curva esporre un’ennesima coreografia sbeffeggiante i cugini nerazzurri;
Vorremmo pensare alle vacanze con la tranquillità e la fiducia che abbiamo sempre riposto verso di Lei e la società. Quella sensazione che il vicino interista avrebbe potuto esultare solo da luglio a fine agosto e che a settembre le cose sarebbero state sempre le stesse.
Ad oggi tutto questo sembra un ricordo lontano, un po’ come la sua corsa in mezzo al campo insieme ad Arrigo Sacchi al goal di Evani durante l’Intercontinentale del ’89. Una volta le Sue “bugie” erano dolci come il miele e mentre dichiarava che Nesta non sarebbe mai arrivato al Milan, eccolo spuntare dal tunnel di San Siro con ancora in mano il biglietto Roma-Milano. Adesso non parla più con noi, lo fa con gli sponsor. E quando ci tranquillizza dicendo che la visita a Madrid era solo di cortesia verso il suo amico Perez, in realtà è per consegnarli il nostro giocatore migliore e al quale eravamo tutti affezionati.
Non se la prenda Dott. Galliani, sappiamo che non è il solo responsabile di tutto questo e che vorrebbe presentarsi in conferenza stampa portando i giocatori che servono alla causa senza dover cercare i fondi come si fa quando si cercano le monete nei cappotti conservati in armadio. Sappiamo che c’e’ la crisi poiché, da persone normali, contro la stessa combattiamo ogni giorno; sappiamo che la squadra va sempre sostenuta e che lo stadio strapieno è bello per i giocatori ma ancor di più per il nostro cuore rossonero. Ma perché crede che ricordarcelo sia la sua missione? Perché non ci parla più col cuore in mano dando l’idea di poter comandare una nave che al momento si trova in mezzo alla tempesta? Perché ci ha costretti a diventare fiscalisti per esser in grado di capire le esigenze di bilancio, le plusvalenze e tutto quello che col calcio, come lo vediamo noi tifosi, non dovrebbe mai avere nulla a che fare? Perché ha diviso la tifoseria milanista, unita storicamente, in Evoluti e Non evoluti?
Gli anni passano e le cose cambiano, è vero, ma l’amore che noi tifosi abbiamo per il Milan è immortale ed infinito e va al di là di ogni vittoria o insuccesso, di ogni giocatore che abbia indossato la nostra maglia o che la indosserà, di ogni dirigenza che lo ha gestito o lo gestirà.
Oggi è il Suo giorno e come tutti gli anniversari ci si merita un regalo. Bene, il nostro regalo è aver consegnato nelle Sue mani la cosa per noi più importante, il Milan.
Ne sia contento, fiero e responsabile.
Un saluto
Alessandro Jacobone e i 29.000 Milanisti “Non evoluti”