Galli su Prandelli:| 'Non doveva andare in azzurro'
'Chi ha visto le immagini in televisione o era presente dal vivo ieri a Roma, nel giorno della sua presentazione come nuovo tecnico della Nazionale, ha visto un Prandelli non sereno come quello che era a Firenze, sicuramente privo del suo sorriso a cinquantadue denti che lo ha contraddistinto per quasi cinque anni sulla panchina della Fiorentina. Se fossi il suo procuratore, gli avrei detto che non doveva accettare l'offerta della Nazionale. Lui è un allenatore di campo, che ha bisogno di seguire la sua squadra giorno per giorno, e non come un c.t., in ristretti periodi di tempo'.
Hanno suscitato scalpore a Firenze le parole pronunciate ieri da Cesare Prandelli, nel giorno del suo insediamento sulla panchina della Nazionale, quando ha annunciato che l'offerta della Figc è stata la logica conseguenza del fatto che lui fosse l'unico allenatore libero su piazza di un certo prestigio. 'La Fiorentina lo aveva liberato a febbraio scorso per la rottura di certi tipi di rapporti con la società - ha spiegato Giovanni Galli, ospite ai microfoni di Lady Radio -. Quando però i Della Valle si sono accorti che Prandelli avrebbe potuto rinforzare una diretta rivale della Fiorentina, il contatto fra Diego Della Valle e Giancarlo Abete per portare Prandelli in Nazionale è stato automatico'.