AFP/Getty Images
Gabriel Jesus, il Brasile ritrova un vero numero 9: Ronaldo lo aveva detto
IL NUMERO 9 - Dal 1990, la maglia numero 9, quella del centravanti, quella del terminale offensivo messo là davanti. Al Mondiale italiano è toccato al "padrone di casa" Careca; a quello made in USA è stato il turno di Zinho, l'eccezione, visto che di ruolo faceva il centrocampista (Bebeto aveva la 7, Romario la 11 e un giovane Ronaldo la 20); poi il dominio Fenomenale proprio di Ronaldo, dal '98 al 2006, con un Mondiale vinto e uno perso in finale; infine, nel 2010 e nel 2014, è scoccata l'ora di Luis Fabiano prima e Fred dopo. E ora ecco la giovane stella, quel classe '97 che 4 anni fa, prima che la Coppa del mondo brasiliana iniziasse, passava il tempo a fare murales a tinte verdeoro sulle strade di San Paolo; quello che è considerato l'erede naturale di Ronaldo. Chi lo dice? Lui, il Fenomeno.
L'EREDE - Dopo 2 Mondiali in cui la maglia numero 9 è stata indossata da un bomber concreto e regolare, ma che non accendeva la fantasia (Luis Fabiano, Fabuloso ma non fenomenale), e da un onesto mesteriante (Fred), il Brasile riabbraccia la speranza con un ragazzo che fa sognare. Non solo Neymar, quindi, là davanti; non solo la consueta banda, più devastante del solito, di mezze punte (da Douglas Costa a Coutinho), ma anche un vero 9: Gabriel Jesus, O Fenomeno come lo chiamavano al Palmeiras, "il suo erede" come ama definirlo Ronaldo. Se noi vediamo in Gabriel Jesus il Brasile, Il Fenomeno vede in Gabriel Jesus il suo passato. "Io guardo Gabriel e rivedo il mio passato" ha detto qualche tempo fa. E nel suo passato ci sono momenti tragici e momenti esaltanti, sconfitte e vittorie, alti e bassi. Solo una cosa è stata costante: il gol. E quello lo sa fare benissimo anche Gabriel Jesus.
INCORONAZIONE DI GUARDIOLA - 17 gol nel Brasilerao, 20 in una stagione e mezza di Premier (in 39 gare), 4 in Champions (in 9 gare), 4 in Libertadores (in 5 partite) e 9 in 16 presenze col Brasile (ieri a secco con la Croazia, gara in cui ha indossato anche la fascia da capitano). Giocate, fantasia e, soprattutto, numeri. Numeri da predestinato, numeri che fanno ben sperare, numeri che esaltano Pep Guardiola, suo manager al City: "Parliamo di un ragazzo fantastico, uno che non gioca mai da solo. Combatte come Eto'o. E Il giorno in cui avrà acquisito maggior senso tattico diventerà un giocatore simile a Ronaldo". E si torna sempre lì, a Ronaldo, al Fenomeno, al 9 più forte della storia del Brasile. Il suo idolo, il suo erede. "In lui rivedo il mio passato". In lui, il Brasile, sorride e vede il futuro. E un vero numero 9.
@AngeTaglieri88