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    Gabbiadini fuori, Pavoletti dentro. Napoli, sei proprio sicuro?

    Gabbiadini fuori, Pavoletti dentro. Napoli, sei proprio sicuro?

    • Giovanni Scotto

    Solo davanti al portiere: specchio spalancato, ma la conclusione finisce alta. “Piacere, sono Leonardo Pavoletti”. Il nuovo acquisto del Napoli si presenta in questo modo, con un gol mangiato. Occasione decisamente grossa, però sfumata. Ma va bene così. Ci può stare perché al debutto è concesso anche un errore. Che forse, chissà, può essere anche un paradossale buon auspicio. “Sbaglia questo e ne segnerai tanti altri”, avrà pensato Maurizio Sarri, che ha osservato la partita contro lo Spezia dal “dirigibile” del San Paolo, la postazione al coperto della sala stampa dove di solito siedono i radiocronisti.

    ADESSO I GOL - E avrà bisogno eccome di segnare Pavoletti. Fare, tanto per iniziare, quello che a Gabbiadini ultimamente riesce molto bene. I gol. Perché il numero 23 lombardo si è finalmente sbloccato. Mentalmente, si intende. Va a segno da tre partite consecutive: rigore a Firenze (decisivo per il pareggio), gol alla Sampdoria (anche in questo caso firmò il pareggio, ma stavolta momentaneo) e gol allo Spezia, che ha sancito la vittoria degli azzurri. Evidentemente la consapevolezza che gli esami sono finiti, che il suo addio al Napoli è stato di fatto benedetto. Dirette le parole del suo agente, eloquenti anche quelle di Sarri. Forse proprio questo, unito all’arrivo del suo successore, Leonardo Pavoletti, ha permesso a Gabbiadini di giocare (finalmente) con la mente sgombra, senza pressioni. Da tre partite a questa parte i gol e non solo: movimenti da prima punta convincenti, spesso perfetti. Un giocatore diverso, anche a causa, chissà, della chioma sempre più riccia che lo accompagna. Ma chi pensa che questi gol di Gabbiadini possano cambiare le cose sbaglia. L’addio è deciso, perché si tratta soprattutto di una volontà del giocatore, che il Napoli vuole accontentare. E quindi Pavoletti sa bene che a breve toccherà a lui.

    LA SALITA - Forse l’ex Genoa pensava di trovare un Gabbiadini allo sbando, magari giù di morale. E invece gli tocca prendere esempio dall’ex Sampdoria, che forse rischia pure di essere rimpianto. Per ora 20 minuti sono bastati. Va bene anche l’occasione da gol creata, seppur fallita. Pavoletti ha fatto vedere di avere caratteristiche diverse da Gabbiadini. Tiene la squadra alta, è forte fisicamente e sa fare da sponda. A lui il compito di soddisfare Sarri, che in attesa di Milik avrà un attaccante con le caratteristiche giuste. Quando per Gabbiadini sarà già tempo di giocare altrove, probabilmente. Ma per Pavoletti la strada non è affatto spianata: ora c’è Gabbiadini che in attesa di chiudere le valigie reclama spazio. Dietro l’angolo c’è anche il ritorno di Milik, che quando sarà a disposizione diventerà il primo candidato a giocare titolare. Per questo a Pavoletti conviene segnare, e farlo prima possibile. Giusto per stare tranquillo e avere la possibilità di dire la sua. Fosse per lui giocherebbe titolare già domenica col Pescara. Sarri ci pensa, ma al momento preferisce confermare Gabbiadini che (paradossalmente) gli dà maggiori garanzie. Pavoletti spera e vuole segnare, per completare al meglio il passaggio di testimone.

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