Getty Images
Gabbiadini fallisce la prova del 9, senza Milik il Napoli non è da scudetto
DA VICE A VICE - Il ruolo di Gabbiadini, nonostante la partenza di Higuain, non è cambiato: è passato dall’essere il vice dell’argentino a quello di Arkadiusz Milik, ma sempre di vice parliamo. Eppure il bomber polacco sembrava aver bisogno di tempo per adattarsi al campionato italiano, invece è stato bravo ad entrare subito nelle grazie di Maurizio Sarri, da sempre ammiratore della punta completa. Gabbiadini finisce nuovamente in panchina e ovviamente non apprezza. Nel frattempo il rapporto con Sarri non decolla, anche perché appare abbastanza evidente che le scelte del tecnico toscano tendono spesso ad escluderlo.
OCCASIONE SPRECATA - E pensare che lo stesso Gabbiadini avrebbe anche avuto la possibilità di cambiare la propria storia in azzurro. Perché l’infortunio di Milik sembrava avergli spalancato le porte dell’attacco. Il Napoli, che non vuole sentir parlare di svincolati, gli ha mostra fiducia, ma lui, in quella che potrebbe essere una delle gare più importanti dell’anno, stecca clamorosamente. Per 56’ di gioco contro la Roma, infatti, Manolo Gabbiadini risulta essere un fantasma, l’ex Samp non aggredisce mai l’area di rigore, non partecipa alla manovra e sembra quasi arrogante.
TROPPE PRESSIONI - Sarri lo tiene dentro finché può, poi decide di sostituirlo proprio come accadde a Bologna, quando al suo posto entrò Milik, per l’occasione in panchina per turnover, e cambiò la partita. Anche allora, proprio come oggi, Gabbiadini prese la via degli spogliatoi senza salutare il compagno. Ulteriore conferma di come probabilmente le pressioni della piazza azzurra siano eccessive per lui. Adesso sembra quasi logico: se il Napoli vuole ambire ad un piazzamento in Champions dovrà comprare una punta a gennaio.