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    Gabbia: 'Ho pianto per l'infortunio al ginocchio, temevo di essermi rotto il crociato. Ora sono pronto. Ibra un esempio'

    Gabbia: 'Ho pianto per l'infortunio al ginocchio, temevo di essermi rotto il crociato. Ora sono pronto. Ibra un esempio'

    Matteo Gabbia 'professore' per un giorno. Il giovane difensore del Milan è tornato virtualmente al liceo dello sport 'Marco Pantani' di Busto Arsizio, scuola superiore che ha frequentato e completato prima di dedicarsi alla carriera di calciatore professionista e, in un incontro con gli studenti dell'istituto, ha lanciato un messaggio ai più giovani: "Ce la posso fare anch'io se anche nei momenti difficili cerchi la felicità in quello fai. E a tutto ciò abbini sacrifici e fatica", riporta informazioneonline.it.

    INFORTUNIO - Gabbia ha parlato anche dell'infortunio al ginocchio rimediato due mesi fa nella gara contro il Parma: "Mi sono messo a piangere perché pensavo di essermi rotto il legamento crociato del ginocchio. In quel momento ero molto agitato e preoccupato, anche perché avevo molto male. Poi, per fortuna, le cose si sono risolte per il meglio e dopo due mesi sono di nuovo pronto a scendere in campo".

    IBRAHIMOVIC - Gabbia parla anche di Zlatan Ibrahimovic e della sua mentalità: "Arriva un'ora e mezza prima al campo e se ne va un'ora e mezza dopo l'allenamento. Se lo fa lui a 39 anni, dopo tutti i successi che ha ottenuto, perché non posso farlo io a 20? In questo senso Zlatan è un esempio. Dà sempre il massimo per ottenere il meglio. Principalmente ci fa capire che dietro ogni successo c'è sempre un duro lavoro".

    DEBUTTO - Il difensore confessa: "Il calcio mi ha cambiato la vita, ma ci vuole poco per non riuscire a gestire questa fortuna". E racconta l'esordio in Serie A, contro il Torino il 17 febbraio 2020: "È successo tutto talmente in fretta che non ho avuto la possibilità di pensare. Mi sono spogliato e sono entrato in campo a fare il mio lavoro. Piuttosto, ho realizzato a fine partita, quando l'adrenalina è scesa. Lì ho capito che avevo realizzato il mio sogno".

    SOGNO CALCIO - Gabbia conclude parlando del sogno di giocare a calcio: "Non c'è mai stata un'età per rendermi conto di poter diventare un calciatore professionista. Ci ho sempre messo tanta passione e costanza. Anche oggi che sono arrivato ad alti livelli e mi sono tolto alcuni dei sogni che avevo da bambino, penso sia ancora importante e fondamentale mantenere questo punto di vista, nel mio lavoro come nella vita".

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