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    Futuro Inter: fra Zilliacus, Zhang, bilancio e il prestito da ridare ad Oaktree

    Futuro Inter: fra Zilliacus, Zhang, bilancio e il prestito da ridare ad Oaktree

    • Emanuele Tramacere
    Le numerose dichiarazioni che l'imprenditore finlandese Thomas Zilliacus sta rilasciando in queste ore stanno tenendo in forte linea di galleggiamento tutti i discorsi sul futuro dell'Inter che a stretto giro di posta dovrà necessariamente delinearsi. In ballo al momento ci sono infatti 4 fronti aperti da tenere in considerazione e la potenziale offerta sbandierata ai media dall'ex-Man United è solo una parte di un sistema in cui due potenziali turning point (o forse meglio chiamarli deadline) sono già delineati all'orizzonte. Si tratta della scadenza del prestito da 275 milioni di euro di Oaktree da una parte e dallo scostamento del debito per le questioni covid da 340 milioni da rimborsare entro il 2027 dall'altro. E allora cosa farà Steven Zhang? Il futuro del club nerazzurro passa inevitabilmente da lui.


    ZHANG NON VUOLE MOLLARE? -
    Nel discorso fatto in collegamento dalla Cina da presidente dell'Assemblea degli Azionisti il presidente ha fatto capire che la volontà, sua e di Suning, è quella di proseguire saldo al comando del club: "La nostra ambizione non si ferma qui, la strada da percorrere insieme è ancora tutta davanti a noi. Il continuo supporto dell’Azionista di Maggioranza ha contribuito a sostenere lo sviluppo e le ambizioni del Club". Zhang non esce di scena, almeno a parole, anche se un altro passaggio del sopracitato discorso lascia aperti altri spiragli: "Da quando abbiamo acquisito il Club ho portato tutto il mio impegno e il mio amore per questi colori. Sarà così finché sarò il Presidente dell’Inter".

    ZILLIACUS E LE BANCHE D'AFFARI - Proprio in quel "finché" sta provando ad insidiarsi Thomas Zilliacus. L'uomo d'affari finlandese, dopo aver più volte parlato in prima persona con Zhang ora ha raccolto investimenti per circa 2,5 miliardi di euro (LEGGI QUI L'ANNUNCIO) per poter presentare un'offerta concreta per l'acquisto del club o per entrare come socio di minoranza (LEGGI QUI I PROGETTI). L'offerta non sarà però presentata a Zhang in persona, bensì alle banche d'affari incaricate da Suning per sondare il mercato alla ricerca di potenziali investitori. Da oltre un anno, infatti, l'Inter è potenzialmente in vendita e quel "finché sarò presidente" porta dritto sulle scrivanie dell'alta finanza.



    OAKTREE - Il tempo stringe, anche per mettere in atto una macchina operativa che deve partire e passare da una due diligence in cui si controlleranno i reali conti del club. Zlliacus si è detto pronto ad iniziare, ma fra le pieghe di quel bilancio ci sono, come detto, già due importantissime deadline. Il prestito da 275 milioni di euro (350 milioni circa considerando gli interessi) concesso dal fondo Oaktree ha scadenza a fine maggio 2024 e in pegno in caso di mancato pagamento c'è il pacchetto azionario del club. La strategia più percorribile, al momento è il rifinanziamento, non con lo stesso fondo, o da parte degli Zhang, o da parte di soggetti terzi come potrebbe essere proprio Zilliacus e i suoi investitori.

    LA TAGLIOLA DELLO SPALMADEBITI - Ciò che però è ancora più importante e che quello sì, potrebbe generare nuove difficoltà economiche per il club, è la deadline del 2026/2027 in cui il club nerazzurro dovrà ripianare i 342 milioni di euro di perdite delle annte 2020/21 e 2021/22 "differite" grazie alle norme covid abrogate dagli ultimi governi. Quel passivo è stato differito ma per regolamento dovrà essere ripianato entro cinque anni. Questa tagliola, insieme al bond da 415 milioni anch'esso in scadenza 2027 e alla questione stadio irrisolta, sono i dati che spingono la valutazione del club ben al di sotto degli 1,3 miliardi di euro chiesti in sede di trattativa da Suning per cedere il club. Il tempo stringe, il mercato freme, e la gestione di un club che tutti definiscono "d'Elite" non può più aspettare. Zhang cosa farà?

    @TramacEma

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