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    Furlani: 'Al Milan c'è unità di intenti. Un piacere tornare a lavorare con Ibra'

    Furlani: 'Al Milan c'è unità di intenti. Un piacere tornare a lavorare con Ibra'

    • Redazione CM
    Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan, è intervenuto a Radio Serie A e ha parlato a tutto campo: le sue dichiarazioni.

    LA VITTORIA SUL PSG - "Diciamo che noi cerchiamo di non esaltarci troppo nelle vittorie e deprimerci troppo nelle sconfitte. Quello che conta è il progetto e l'andamento nel lungo-medio periodo, c'è unità nel club dall'azionista al management all'allenatore e ai tifosi. Da professionista e tifoso, una partita come questa è particolarmente piacevole e importante. Spero tracci una linea. La vittoria contro una delle squadre più importanti d'Europa, probabilmente la più ricca d'Europa, ci fa molto piacere".

    SVILUPPI DECRETO CRESCITA IN ITALIA - "Negli ultimi anni abbiamo tutti visto come il calcio italiano stia recuperando competitività. L'anno scorso abbiamo visto tre finaliste in Europa, il calcio italiano sta recuperando competitività negli ultimi anni, in un contesto in cui ci sono parecchie regole scritte e non scritte, dall'impossibilità di fare stadio alla struttura dei contratti che ci rendono poco competitivi rispetto ad altri campionati europei. Il Decreto Crescita è l'unica leva competitiva che abbiamo e questo ci ha aiutato nei risultati degli ultimi anni. Ci aiuta perché consente di attirare talento che altrimenti come squadre italiane non potremmo permetterci e perderemmo. Al di là dei risultati sportivi, a livello di economia del Paese mi sembra una follia andare contro a questa cosa. Avere talento e andare avanti in Europa vuol dire avere una maggior quota dei diritti tv, avere maggiori sponsorizzazioni, sono tutti capitali stranieri che entrano nel Paese. Prendere una scelta contraria mi sembra una follia. Aggiungo anche che, nonostante le difficoltà burocratiche e amministrative, tante squadre come Milan, Inter e Roma stanno guardando ai progetti stadi, il Paese ne ha bisogno e sarebbero finanziati da capitali stranieri. Se non abbiamo più un prodotto come quello dell’ultimo anno in Europa, questi investimenti forse non hanno più senso".

    STADIO MILAN - "Stiamo avanzando su questo progetto a San Donato, che è un progetto in cui il target è di essere pronti a fine 2028 con un nuovo impianto. Questa data la dico sempre un po' mordendomi la lingua, perché nel 2018 quando sono entrato nel Milan alla prima presentazione che abbiamo fatto alla UEFA, pensando al progetto nuovo San Siro, avevamo detto entro il 2023 giocheremo in uno stadio. Poi vicissitudini varie e problemi burocratici ci hanno rallentati e quel progetto è rimasto in sospeso. Il target di avere uno stadio nuovo nel 2028 permette alle società di portare tifosi allo stadio non solo per la partita, ma per una mezza giornata nella casa del Milan nel nostro caso. Questo aggiunge valore al nostro prodotto. In più può essere un luogo usato non solo per le partite ma a 360°, cambierebbe le caratteristiche del nostro club. Purtroppo è molto difficile arrivare alla conclusione e noi continuiamo a perdere competitività non solo nei confronti di squadre inglesi e tedesche: gli stadi si fanno anche in Polonia, Portogallo... E' molto frustrante. Noi continuiamo a lavorare per arrivare al risultato".

    LA NUOVA CHAMPIONS LEAGUE - "Il formato nuovo ci permette di giocare più partite in Europa, che sono partite ad alto valore e quindi offriremo più partite contro grandi squadre europee. Ci sarà un impatto economico positivo, ci saranno anche più squadre quindi questo impatto positivo verrà diviso tra più soggetti. Accrescerà il valore della competizione, di chi può parteciparvi, e io voglio sperare che se il calcio italiano come movimento riesce ad essere positivo avremo una quinta squadra in Champions, che sarà positivo per tutto il calcio italiano".

    IL RITORNO DI IBRAHIMOVIC - "Ibra è stato un grande calciatore, ma è anche una grandissima persona di spettacolo, è un leader e un personaggio a tutto tondo, non è un personaggio solo del calcio. E' stato pubblicizzato che ci sono conversazioni con lui, non rispondo tecnicamente perché non so dare una tempistica esatta e neanche un ruolo, ma può solo fare piacere a una persona come me, nel mio ruolo e come tifoso milanista, poter tornare a lavorare con Zlatan".

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