Furia Zeman:| 'Persi 8 punti per gli arbitri'
Dopo tre settimane di silenzio stampa per i presunti torti arbitrali nella gara di Ascoli, e dopo la scomparsa del preparatore dei portieri Francesco Mancini, al Poggio degli Ulivi di Città Sant'Angelo, l'allenatore del Pescara Zdenek Zeman è tornato a parlare, tuonando ancora una volta contro il mondo arbitrale: «Sono ancora preso dalla morte di Mancio, ma bisogna andare avanti. Dopo la partita di Ascoli - ha detto il tecnico - avevo deciso di entrare in silenzio stampa per non parlare di arbitri. Oggi purtroppo devo però tornare sull'argomento perchè purtroppo, sotto questo aspetto, si sta continuando come prima e forse più di prima».
«Io sono quì a chiedere che squadra società e tifosi del Pescara meritano più rispetto. Con Ascoli, Brescia, Bari e Varese abbiamo perso subito evidenti torti, a causa di grossolani errori commessi dagli arbitri - ha insistito Zeman -. A noi per questo mancano 8 punti, altrimenti ora ne avremmo 70 e saremmo primi. Ci sono stati degli errori gravi e ci sono le immagini e le prove documentali che testimoniano quello che sto dicendo. Sento dire che il Pescara è in crisi, ma io sono venuto a dire che non è così. Voi giornalisti dovreste piuttosto far vedere in tv gli errori commessi ai nostri danni ad Ascoli, e nelle gare con Brescia, Bari e Varese. Mi aspettavo qualche parola di scusa da parte di chi è al vertice, ma non ho sentito nulla di tutto questo. Mi risulta poi che per esempio Ciampi (ndr arbitro di Ascoli-Pescara) domani arbitrerà in serie A. Tutti dicono che arbitrare il Pescara è difficile. Probabilmente è così, ma non per questo gli episodi devono essere a nostro favore».
«Il Pescara merita rispetto - ha proseguito Zeman -. Uno pensa che l'arbitro scenda in campo per far rispettare le regole. Poi invece avete visto quello che è accaduto in queste ultime gare. Ieri a Varese (gara persa dai biancazzurri per 2-1) non ci è stato dato un rigore per me netto, e non è stato espulso Terlizzi per una gomitata a Caprari che hanno visto tutti».