2015 Getty Images
Frosinonemania: Mirko Gori, quando il Cobra diventa Leone
A fine partita è tanta la delusione negli occhi dei 1500 encomiabili tifosi che hanno percorso 1000 chilometri per sostenere i propri colori e che avrebbero meritato di tornare a casa con almeno un punto in tasca. Una sconfitta bruciante arrivata per un errore forse di inesperienza che potrebbe costare caro alla formazione di Stellone. Il Carpi è adesso con il fiato sul collo dei frusinati, che attualmente hanno una sola lunghezza di vantaggio sugli emiliani. Il prossimo turno vedrà i canarini ricevere al “Matusa” la Fiorentina, mentre i carpigiani saranno di scena a Verona contro l’Hellas. L’aggancio o – peggio ancora – il sorpasso sono ipotesi da non sottovalutare, per questo servirà il miglior Frosinone nel confronto con la Viola.
Al “Braglia” in alcuni frangenti è mancata la cattiveria agonistica e domenica il Comunale dovrà essere una bolgia. Serviranno spirito di sacrificio, grinta e determinazione per avere la meglio dei gigliati. Tutte doti incarnate alla perfezione dal ciociaro doc Mirko Gori, che anche ieri ha fornito una prova generosa recuperando un’infinità di palloni. Al primo minuto Bianco ha provato a farlo innervosire colpendolo alla nuca, il Cobra è stato bravo a non reagire, meno lo è stato l’arbitro Banti che ha ammonito entrambi. Il contributo del numero 5 canarino è fondamentale nel gioco del Frosinone e, dopo la sua uscita al 63’ per Soddimo, è venuto a mancare il giusto filtro in mezzo al campo. Il forte senso di appartenenza del centrocampista di Tecchiena gli fa tirare fuori quel quid in più che solo chi lotta con coraggio leonino ha. Il Cobra è diventato Leone.