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Frosinonemania: il triste tramonto di Moreno
Una decisione scomoda, che comunque arriverà nel giro di qualche ora. Si sentono molti nomi, ma non è il profilo dell’eventuale successore l’aspetto più rilevante. I problemi sono tanti e variegati. Alla fine a pagare è il capo della compagnia. Certo, ottusità e fissazione tattica non hanno reso simpaticissimo il mister ex Torino Primavera. L’amore è finito. La noia ha preso il sopravvento e la bella fidanzata canarina ha deciso di rompere una storia passionale sì, ma solo per una stagione.
Di Carlo al Chievo, in poche settimane, e riuscito a creare da zero un’identità. Il Frosinone di oggi non ha un’anima e, a differenza dei malcapitati Clivensi, pare non ci siano soluzioni immediate all’ombra del Parco Matusa. Facciamo un bel gioco? Proviamo ad affidare questa armata Brancaleone a Guardiola o Conte. Il materiale è quello e, parliamoci chiaro, nessuno ha la bacchetta magica. Tre apparizioni degne in cinque mesi sono una miseria se l’obiettivo è la salvezza. Il Sassuolo ha passeggiato sul velluto allo “Stirpe”. Perdere ci può stare, retrocedere anche per assurdo, ma con la coscienza pulita da ogni rimpianto.
Baroni, Cosmi o De Biasi? Vedremo. Sul comodo divano di casa c’è pure un certo Zeman. Sì proprio lui, quel boemo incallito fumatore dalla voce quasi impercettibile. Un giro sulle montagne russe? Tanto vale rischiare, poi si tireranno le somme.
Bene, ora apriamo gli occhi e torniamo alla realtà. Trasferta a Udine, poi una tombolata in famiglia, e a Santo Stefano pranzo con il Milan di Gattuso. Quanto a cartella? Giochiamo per dimenticare.