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    Frosinonemania: compattezza, solidità ed i giganti che non ti aspetti. La crescita dei giallazzurri continua

    Frosinonemania: compattezza, solidità ed i giganti che non ti aspetti. La crescita dei giallazzurri continua

    • Roberto De Luca
    Non serviva la partita di ieri per dirlo. Le conferme, però, sono sempre ben liete. E lo 0-0 giunto contro il Torino ha ribadito quanto sia in costante crescita il Frosinone di Eusebio Di Francesco. Nella mentalità, nel modo di stare in campo, nella capacità di aggredire e di mantenere la compattezza nei momenti di pressione avversaria. Non a caso, lo stesso allenatore giallazzurro ha elogiato i suoi nel post match in conferenza stampa: «Me lo aspettavo, questa squadra mi sorprende giorno dopo giorno. Lo avevo detto che avremmo fatto una grande prestazione. Abbiamo giocato contro un Torino di valore assoluto, allenato dallo stesso tecnico da tempo e infatti si vede che vanno alla ricerca di una serie di dettami ben chiari. Da parte nostra abbiamo interpretato la gara anche a livello tattico in maniera perfetta, creando tante opportunità. Abbiamo concesso solo il palo a Ilic nei primi 70’. Le nostre occasioni con Garritano, Ibrahimovic e Kaio Jorge sono state davvero importanti. Non l’abbiamo messa dentro, nel finale il Torino ha poi indirizzato la gara sul piano fisico ma siamo riusciti a tenerla bene». Tante le note positive dalle quali poter ripartire con fiducia, nel solco di un lavoro quotidiano fondato sui princìpi di gioco più che sui sistemi e già enormemente fruttuoso.

    GIGANTI - Il pari del “Benito Stirpe” è stato per il Leone la seconda partita di campionato senza subire gol su un totale di quindici gare disputate. Le scelte di DiFra hanno visto affermarsi in difesa il trio composto dal duttile Monterisi, dall’esperto Romagnoli e dall’ottimo Okoli. Un castello che rischiava comunque di cadere per le potenzialità insite nell’attacco rivale. Almeno in teoria, perché il campo ha sentenziato ben altro. Efficaci nell’interpretazione della mission di contenimento, ruvidi quando necessario e presenti mentalmente dall’inizio alla fine. I tre non hanno sbagliato praticamente nulla, trovando esaltazione nei duelli. Monterisi ha fatto la voce grossa (10 su 13 vinti), idem Romagnoli nei contrasti aerei (9 su 14) ed a ruota Okoli. Sorprendenti giganti della retroguardia, affiancati dalle corse all’indietro degli altri compagni e dall’atteggiamento generale di squadra.   

    LO SPIRITO GIUSTO - Ecco, per una volta del Frosinone ha colpito il modo in cui ha condotto la fase di non possesso. La lucidità mediante la quale ha vissuto i momenti di supremazia territoriale granata, senza scomporsi più di tanto. Si è compattato, mantenendo le giuste distanze tra i reparti e concedendo davvero pochi spazi. Lo ha fatto con tutti i suoi interpreti, inclusi i calciatori di maggior estro come Soulé, Ibrahimovic e Kaio Jorge. Un lodevole spirito di sacrificio che, a conti fatti, ha ripagato alla grande. Parlare di muro non significa gettare nel dimenticatoio tutte le marcature incassare finora, sia chiaro. Ma razionalmente si tratta di un bel segnale in vista del prosieguo di campionato, in attesa di qualche rinforzo dal mercato invernale che di certo potrà dare il ricambio ad un reparto - quello arretrato - corto sin da inizio stagione. Vie virtuose da continuare a percorrere per avvicinarsi sempre più al sogno salvezza.

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