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Frosinonemania: Beghetto e Ghiglione pendolari sul treno della speranza
Motorini ideali per un 3-5-2 a trazione pretenziosa. Al di là dei sistemi tattici, una squadra può diventare coraggiosa se il manico diffonde fiducia e sfacciataggine. Così Fabio Capello, con Cafu e Candela sugli esterni, vinse uno scudetto nel 2001 a Roma.
Baroni può e deve puntare al banco nel sette e mezzo in salsa gialloblu. Nel lunch match contro il Milan quella sana incoscienza, tanto mancata nella precedente gestione, si è vista. La leggenda di “Davide contro Golia” si è riproposta. La piccola truppa ciociara ha colpito senza affondare il gigante Milan che, anche se un po’ arrugginito, metteva in campo un profilo di blasone certamente più altolocato.
Le corsie laterali sono state le chiavi di volta della contesa. Se il tecnico ex Benevento avesse optato per Molinaro e Zampano il prodotto non avrebbe raggiunto tale competitività. Calabria e Rodriguez non pervenuti, oltre a Castillejo e Cutrone rinchiusi nello scantinato per tanti minuti.
Andrea e Paolo hanno entusiasmato il pubblico frusinate. Cross, assist, aperture, incursioni e tiri dalla media distanza. Donnarumma si aspettava un pranzo di Santo Stefano più leggero. Poi nell’ultimo quarto d’ora la trincea è stata bersagliata dall’assalto rossonero, ma alla fine le contendenti hanno firmato l’armistizio del pareggio.
Dove si va a capodanno? A Verona c’è il brindisi contro il Chievo. Il conto alla rovescia verso il 2019 inizierà con uno scontro diretto in casa dei clivensi. La musica dal vivo non mancherà. Proviamo a ballare senza freni per poi festeggiare a mezzanotte.