Frey: 'Firenze e una morbosità pericolosa ma bellissima che mi ha fatto innamorare'
Firenze e la Fiorentina creano un ambiente particolare. Un ambiente con pregi, ma anche difetti e che conosce benissimo anche l'ex portiere viola Sebastien Frey: "Altrove avrei potuto vincere - ha detto Frey a La Nazione - lo so bene. Anche se nel calcio non c’è niente di scritto. Ma nella vita hai sempre quello che meriti. E quello che semini raccogli. E io a Firenze ho raccolto e ricevuto tanto, sono l’ultimo che si può lamentare. Ho ritrovato la solita che avevo lasciato. Pignola, un po’ polemica, ma vera. Una città che pretende tanto ma che ti restituisce tanto di più. Qui la polemica non manca mai, anche quando le cose vanno bene. Ma se riesci a capire il fiorentino, non puoi non amarlo, non puoi non capirlo. Cosa mi ha fatto innamorare del fiorentino? L’attaccamento alla squadra. Una morbosità pericolosa ma bellissima. A Firenze si parla 24 ore al giorno di calcio e di Fiorentina. Ma qui, nessuno, dimentica. Di chi ha onorato la maglia, di chi l’ha rispettata. Lo vedo le volte che torno, che cammino per la strada, che bevo un caffè al bar. Mi fermano, mi salutano come se non fossi mai andato via. E quando smetti di giocare è il sentimento più bello. Ti fa bene. Sono cose che non hanno prezzo. Qui ho amici, momenti da ricordare, una casa. Ho deciso di investire in una città che ha tanta storia e un bel sapore. Come quello del buon vino".