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Frattesi: 'Sono romanista e sarei voluto restare a Trigoria. De Rossi un mito'
Il suo soprannome, Principino, nasce dentro le mura di casa vero?
“Sì, è stata nonna Stefania a chiamarmi così perché dice che assomiglio a Marchisio. Magari… Al momento ho realizzato circa un milionesimo di quanto ha fatto lui. Claudio è un esempio, una delle persone del mondo del calcio che più mi è rimasta dentro. Lo conobbi anni fa, quando ero alla Roma. Spalletti mi portò in panchina contro la Juve, chiesi la maglia a Marchisio e lui volle la mia. “E che te ne fai?“, gli dissi. Ieri mi ha scritto un messaggio per farmi i complimenti: bello”.
Chi è il più bravo in Europa nell’inserimento?
“Mi mette in difficoltà perché non guardo le partite. Se lo faccio, mi viene voglia di andare a correre dietro al pallone in giardino e allora evito. Però posso dirle che la mezzala più forte è De Bruyne, anche se è quasi riduttivo definirlo così; che Marchisio era un modello; che Strootman prima dell’infortunio mi faceva impazzire perché aveva forza, corsa e qualità; che De Rossi era il mio idolo e infatti indosso il 16 in suo onore”.
Ci rimase male quando la Roma la cedette al Sassuolo? “Sì, da romanista sarei voluto restare. Ma tutto si metabolizza e adesso sono felicissimo di essere al Sassuolo”.