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Frattesi: "Marchisio e De Rossi i miei idoli, ma oggi guardo a Barella. Milan? Mai saputo niente, per me c'era solo l'Inter"
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Davide Frattesi sarà uno dei protagonisti ai prossimi Europei della nostra Nazionale. La rete che ha deciso l’ultima amichevole di preparazione contro la Bosnia, ad Empoli, ha confermato quanto il centrocampista dell’Inter possa risultare prezioso, grazie ai suoi inserimenti, nell’economia del gioco degli Azzurri, ancora alla ricerca di un centravanti di riferimento. I suoi 4 gol sotto la gestione Spalletti, i 6 in campionato con la maglia nerazzurra - contribuendo spesso dalla panchina alle vittorie che hanno portato in dote lo Scudetto numero 20 - sono il biglietto da visita in vista del primo impegno ufficiale in Germania contro l’Albania di sabato sera.
Di questo e molto altro Frattesi ha parlato nell’intervista concessa a La Repubblica. A partire dalla doppietta rifilata a San Siro all’Ucraina, che è valsa una fetta significativa di qualificazione ad Euro 2024: “Una gioia da impazzire. Sono legato al mio Paese, ci tenevo. Pochi giorni dopo è arrivato il derby col Milan in cui ho segnato il primo gol in nerazzurro. Ero in estasi. Una settimana da dio, per citare uno dei miei film preferiti".
Sabato, a Dortmund, dovrà verosimilmente sostituire dal primo minuto l’acciaccato Nicolò Barella, suo compagno di squadra anche nell’Inter: “Da Nicolò c’è tanto da imparare. All’inizio era un incursore, come me, poi si è completato, lavorando tanto sulla costruzione del gioco. È lì che voglio migliorarmi”.
Il suo compagno di stanza in ritiro: “Scamacca, da cent’anni. Abbiamo fatto i conti, dalle giovanili abbiamo passato almeno 700 giorni in camera insieme. È un compagno perfetto: si addormenta subito, russa raramente e se lo fa la smette alla prima cuscinata. Io e lui sempre insieme, dalla Lazio, alla Roma, passando per il Sassuolo? È destino. Di solito, lui arriva in una squadra e io lo seguo. Quando ho firmato con l’Inter gli ho detto: Scama, questa volta tocca a te raggiungermi. Invece ha scelto l’Atalanta, ed è felice così. Se sta bene segna in qualsiasi modo. È forte da vicino ma sa anche spaccare la porta da trenta metri. A Bergamo è cresciuto, tecnicamente e fisicamente”.
Sull’affaire della passata estate, quando fu seguito e trattato pure dal Milan prima di approdare all’Inter: “Non ne ho mai saputo niente. Il mio agente mi ha chiesto: dove vuoi andare? Io già a maggio dello scorso anno ho risposto: solo Inter. Lo avevo deciso giocandoci contro. Una squadra fortissima, con un grande allenatore e un pubblico magico. Non volevo ascoltare niente altro”.
Infine Frattesi ha raccontato in una battuta degli idoli a cui si ispira nel proprio ruolo: “Tecnicamente Marchisio. Per carattere De Rossi. Da ragazzino giocavo attaccante e per non cambiare ruolo litigai con Franceschini, allenatore delle giovanili della Lazio. Oggi gli sono grato, molto, glielo scrivo spesso”.
Di questo e molto altro Frattesi ha parlato nell’intervista concessa a La Repubblica. A partire dalla doppietta rifilata a San Siro all’Ucraina, che è valsa una fetta significativa di qualificazione ad Euro 2024: “Una gioia da impazzire. Sono legato al mio Paese, ci tenevo. Pochi giorni dopo è arrivato il derby col Milan in cui ho segnato il primo gol in nerazzurro. Ero in estasi. Una settimana da dio, per citare uno dei miei film preferiti".
Sabato, a Dortmund, dovrà verosimilmente sostituire dal primo minuto l’acciaccato Nicolò Barella, suo compagno di squadra anche nell’Inter: “Da Nicolò c’è tanto da imparare. All’inizio era un incursore, come me, poi si è completato, lavorando tanto sulla costruzione del gioco. È lì che voglio migliorarmi”.
Il suo compagno di stanza in ritiro: “Scamacca, da cent’anni. Abbiamo fatto i conti, dalle giovanili abbiamo passato almeno 700 giorni in camera insieme. È un compagno perfetto: si addormenta subito, russa raramente e se lo fa la smette alla prima cuscinata. Io e lui sempre insieme, dalla Lazio, alla Roma, passando per il Sassuolo? È destino. Di solito, lui arriva in una squadra e io lo seguo. Quando ho firmato con l’Inter gli ho detto: Scama, questa volta tocca a te raggiungermi. Invece ha scelto l’Atalanta, ed è felice così. Se sta bene segna in qualsiasi modo. È forte da vicino ma sa anche spaccare la porta da trenta metri. A Bergamo è cresciuto, tecnicamente e fisicamente”.
Sull’affaire della passata estate, quando fu seguito e trattato pure dal Milan prima di approdare all’Inter: “Non ne ho mai saputo niente. Il mio agente mi ha chiesto: dove vuoi andare? Io già a maggio dello scorso anno ho risposto: solo Inter. Lo avevo deciso giocandoci contro. Una squadra fortissima, con un grande allenatore e un pubblico magico. Non volevo ascoltare niente altro”.
Infine Frattesi ha raccontato in una battuta degli idoli a cui si ispira nel proprio ruolo: “Tecnicamente Marchisio. Per carattere De Rossi. Da ragazzino giocavo attaccante e per non cambiare ruolo litigai con Franceschini, allenatore delle giovanili della Lazio. Oggi gli sono grato, molto, glielo scrivo spesso”.