Fratelli d'Italia e Lega, più sei anti-Stato più sei anti-vaccino: i dati
Spagna, Parlamento spagnolo ha approvato legge che rende possibile agli spagnoli la buona morte, altro non è il significato etimologico di eutanasia. Se affetto da malattia incurabile. Se sottoposto in maniera cronica a sofferenze intollerabili. Se tre medici in tre successivi esami e verifiche non si sono opposti. E tutti e tre medici estranei al caso. Se la richiesta di eutanasia è fatta e poi riconfermata e poi riconfermata e poi riconfermata per quattro volte appunto dal richiedente. Anche per iscritto perché chi richiede per se stesso la buona morte deve essere in grado di intendere e volere. Monsignor Paglia, dando voce allo sgomento in Vaticano, ha detto: "Questa legge è una resa al lavoro sporco della morte". Un'opinione al riguardo ce l'ho, eccome se ce l'ho. Ma giro la domanda: con la mente e con il cuore stare con Spagna o Monsignore?
Draghi vaccino AstraZeneca.
Draghi si vaccinerà con AstraZeneca. Ve l'avevamo già detto per primi, per quel che vale. Primi, quattro giorni prima, a fare 2+2. E soli, in una solitudine che sconforta, a fare 2+2.
Anti Stato ed anti vaccino fratelli d'opinione.
Più sei anti sistema più sei anti vaccino. Non è un'opinione, è una correlazione. Rilevata, tra gli altri, dal sondaggio Corriere della Sera-Pagnoncelli. A 24 ore dal riavvio delle somministrazioni di AstraZeneca il 52 per cento degli italiani si dichiarava pronto a farsi vaccinare subito, domani, anche ieri. Il 28 per cento dichiarava di voler aspettare, il 10 per cento rispondeva: vaccino mai. Questo più o meno si poteva immaginare. Scavando più a fondo nel 52 per cento pronto a vaccinarsi subito e segmentando questa popolazione per scelte e dichiarazioni di voto ecco cosa si evidenzia. Solo il 45% tra elettori di Fratelli d'Italia (la cui maggioranza è quindi non disponibile al vaccino subito). Il 49 per cento degli elettori leghisti (51 per cento non disponibili). Disponibile il 52 per cento degli elettori M5S (48 per cento non disponibili). Disposti al vaccino subito il 59 per cento degli elettori di Forza Italia (41 per cento non disponibili). Quindi gli elettori di centrosinistra disposti al vaccino subito al 76 per cento e con il solo 24 per cento di non disponibili. Se si allinea la sequenza della non disponibilità al vaccino sull'asse dell'intenzione di voto si evidenzia come l'ostilità o il dubbio verso i vaccini sia direttamente proporzionale e collegato ad un sentire politico: l'anti Stato, l'anti istituzioni, l'anti sistema. Quel che sembra una scelta o un'emozione attinente alla salute in realtà è anche scelta ed emozione molto più politica di quanto non si supponga.
Condono modello sinistra: meno dichiari più ti condono.
O Salvini o niente, entrambe le scelte avevano lo stesso livello di equità. O, come diceva Salvini, debiti col fisco condonati a tutti entro una certa cifra di debito non pagato, oppure niente perché fare così è condono che premia chi non paga e punisce chi le tasse le paga. Era equo a suo modo il condono generalizzato voluto da Salvini ed era equo in modo opposto il no a qualsiasi condono. La sinistra, leggi Leu e Pd, ha cercato e trovato e imposto la terza via, quella peggiore. In nome della bandiera dell'equità ha prodotto un condono ad alto tasso di iniquità. Il limite di 30 mila euro di reddito annuo dichiarato sopra il quale niente condono e sotto il quale ci sono milioni e milioni a basso reddito vero e milioni di italiani a basso reddito finto. L'ossessione della sinistra secondo la quale l'agiatezza comincia a 2.000 lordi al mese e la ricchezza trasuda a 3.000 netti al mese ha prodotto l'iniquità di un condono per chi dichiara poco. Indipendentemente dal come e perché dichiara poco. Così per un contribuente con redditi accertati e accertabili sopra i 30 mila lordi (duemila scarsi netti al mese) niente condono. Invece per un contribuente con redditi dichiarati e non davvero accertabili sotto i 30 mila lordi annui (più della metà di tutti i contribuenti ed almeno i due terzi di molte categorie) eccolo il condono. Premi a chi dichiara (dichiara, non guadagna) meno e punizioni a chi paga secondo reddito vero. Eccolo il capolavoro di Leu e Pd, e la chiamano, non per beffa ma per stolida ignoranza, niente meno che equità