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    Franco Israel e quel 12 di troppo per la tifoseria dello Sporting Lisbona

    Franco Israel e quel 12 di troppo per la tifoseria dello Sporting Lisbona

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Un numero 12 indigesto. Per Franco Israel, portiere uruguaiano passato a titolo definitivo dalla Juventus allo Sporting Portugal, l'esperienza col club leonino s'imbatte subito in un passaggio a vuoto non dipendente da mancanze sue. Ruota tutto attorno a un numero, il 12. Che gli è stato assegnato per la stagione prossima a iniziare, e che di suo è un numero denso di significati. Un tempo era il numero automaticamente associato al secondo portiere, destinato per questo a vedersi dare un'etichetta (il dodicesimo) e a giocare quasi mai. Ma successivamente è stato associato alla tifoseria, indicata come il dodicesimo giocatore in campo. E proprio l'avvento della numerazione libera ha consentito ai presidenti di club, talvolta per sincero affetto ma più spesso per smaccata ruffianeria, a ritirare in modo definitivo quel numero di maglia perché esso deve appartenere al popolo dei supporter.

    Quest'ultima scelta era stata operata anche dall'ex presidente dello Sporting, Bruno de Carvalho. Che ha retto il club per un quadriennio, imprimendo uno stile populista alla sua presidenza che tuttora è rimpianto da una vasta schiera di nostalgici. Da allora molte cose sono cambiate allo Sporting, la cui presidenza retta da Frederico Varandas (l'ex medico sociale del club) ha tentato di marcare delle discontinuità rispetto a Bruno de Carvalho. E la discontinuità più inattesa è giunta proprio nelle scorse ore, quando si è saputo che al portiere ex juventino è stata assegnata la maglia numero 12. Che dunque, per impulso della presidenza di Varandas, non è più da considerarsi attribuita alla tifoseria, ma anzi può essere assegnata a uno dei calciatori messi in lista per la stagione agonistica.
    Ovviamente i tifosi non l'hanno presa bene. E non tanto perché tenessero più di tanto a essere “il dodicesimo uomo in campo”, quanto perché il messaggio della società non va certo nella direzione della conciliazione. Nelle prossime ore la protesta potrebbe montare. Col povero Franco Israel che si troverà lì nel mezzo, senza capire perché e cosa abbia fatto di male.

    @pippoevai

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