Francesca Fioretti: 'Bastava un esame in più per salvare Astori, c'è stata una responsabilità medica'
Francesca Fioretti, ospite a Verissimo, parla del suo immenso dolore per scomparsa del compagno, il calciatore Davide Astori: "Mia figlia? All’inizio istintivamente le ho semplicemente raccontato la verità perché volevo costruire un rapporto di piena fiducia con lei. Non l’ho mai illusa, ovviamente, il racconto è diventato più complesso nel corso degli anni anche perché a cinque anni la curiosità e le emozioni di una bambina sono diverse rispetto a quando ne aveva due. Oggi Vittoria è una bambina felice e viviamo questa mancanza come una cosa normale nella nostra vita. Io e Davide ci amavamo e abbiamo scelto consapevolmente di avere Vittoria. Eravamo una famiglia a tutti gli effetti anche se l’amore non era sigillato da un contratto matrimoniale. Questo ha innescato dei meccanismi che solo oggi comprendo, perché non tutti i minori hanno una situazione serena. Quindi è giusto che esistano questi tutori, però, per una mamma responsabile e che dedica la propria vita alla propria figlia è difficile accettarlo. Ho provato tanta rabbia perché erano gli altri che decidevano per mia figlia. Tutti pensavano di avere più diritti di me riguardo Vittoria”. “Bastava un esame in più, è stata riconosciuta una responsabilità medica perché dai risultati dell’elettrocardiogramma Davide doveva essere sottoposto a un banale holter, che non è mai stato fatto. Vorrei impegnarmi per far sì che l’holter diventi obbligatorio a prescindere dai risultati dell’elettrocardiogramma. La vita va vissuta a prescindere da tutto. Vivo per mia figlia ma anche per me, perché alla mia età non è giusto che io sopravviva. La morte è una cosa naturale e se trasformi il vuoto in un posto sicuro dove vivere, allora ti salvi. Il dolore è ancora immenso,ma il suo colore è cambiato nel tempo”.