Redazione Calciomercato
Fonseca salva la panchina: è solo uno dei problemi del Milan, non l’unico
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Il Verona aveva subìto nove gol nelle due precedenti partite in casa. E tutti nel primo tempo: quattro dall’Empoli l’8 dicembre e cinque dall’Inter il 23 novembre. Invece il Milan segna zero per 45 minuti. E non occorreva usufruire di dati, algoritmi e ChatGpt per capire che c’era qualcosa che non tornava. L’infortunio di Leao non ha certo contribuito ad aumentare la produzione offensiva, in apparenza sterile e disordinata come le movenze di Abraham.
Prestazione intirizzita dal freddo per un’oretta, poi il lampo di Reijnders acceso dall’interruttore Fofana. Da lì in poi il Milan ha attaccato stando attento alla difesa, perché dall’ingresso di Calabria per Chuku si sono visti quattro terzini in un colpo solo: lo stesso Calabria con Emerson Royal a destra, il subentrato Theo e Jimenez a sinistra. Giocando con le parole e con le posizioni in campo, si può rovesciare la descrizione ma non il concetto: nella ripresa il Milan si è difeso anche attaccando un po’. Giochi di parole, appunto. La sostanza non cambia. Con la formazione in campo e quella degli assenti, la squadra di Fonseca poteva forse fare qualcosa di più. Ma giusto qualcosina. E nella forma, magari. Non nella sostanza.
La sostanza, cioè la classifica, dice che il Milan “festeggia” il Natale con 26 punti in 16 partite. Pochi in generale. Non molti nello specifico di una rosa zoppicante e di una situazione in cui il triangolo società-squadra-allenatore sembra obiettivamente sbilenco. Con otto assenti in partenza e Leao fuori dopo mezz’ora, la sensazione particolare diventa impressione generale: Fonseca è uno dei problemi. Ma non l’unico. Anzi.
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Salvare la panchina con la partita di ieri è indegno. Il Milan ha giocato come sempre malissimo c...