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    Striscioni, monete finte, partite bloccate: perché i tifosi tedeschi ce l'hanno con gli investitori esteri

    Striscioni, monete finte, partite bloccate: perché i tifosi tedeschi ce l'hanno con gli investitori esteri

    • Paolo D'Angelo
    Ha del clamoroso quanto successo nella gara di apertura della 15° giornata di Bundesliga tra Borussia M'Gladbach e Werder Brema. Al 12' del primo tempo, la sfida è stata interrotta dal direttore di gara, dopo che i tifosi della squadra di casa hanno lanciato sul terreno di gioco una grande quantità di monete di cioccolato. Il motivo del gesto particolare, fa riferimento alla protesta contro la Federcalcio tedesca, che ha dato il via libera all'ingresso di investitori e fondi stranieri in Bundesliga.

    IL PRECEDENTE DELLE MONETE FINITE - Quanto successo durante Borussia M'Gladbach-Werder Brema, ha un precedente con protagonista sempre il tifo tedesco. Nel match di Champions League tra Borussia Dortmund e Newcastle, infatti, i sostenitori gialloneri avevano lanciato banconote finte e lingotti d'oro, in protesta ad alcune istituzioni calcistiche, e di come esse siano interessate solamente ai soldi e non allo sport.     

    LA STORIA DELLE PROTESTE IN GERMANIA - Gli stadi tedeschi sono noti per le impressionanti coreografie e il forte supporto per i loro club, ma negli ultimi anni stanno cercando di farsi sentire in risposta alle prese di potere da parte delle istituzioni su argomenti riguardanti questioni economiche. Il lancio di monete avvenuto nella sfida di ieri tra  'Gladbach e Werder Brema, è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi di protesta con protagonista il tifo tedesco. Basti pensare che nell'intervallo tra Milan e Borussia Dortmund - nella gara di andata dei gironi di Champions League -  il famoso Muro Giallo aveva esposto degli striscioni fortemente polemici, contro le riforme della Champions League e l'idea della Superlega, che recitavano: "Andate dietro ai soldi e non ascoltate l'opinione dei tifosi", "I ricchi diventano ancora più ricchi, fermate le riforme della UCL!", "Competizione corretta per tutti", "La UCL è la Superlega 2.0", "Il calcio è per milioni di persone, non per miliardi di euro". Un'altra grande protesta è avvenuta nella gara di Champions League tra Borussia Dortmund e Newcastle, quando la tifoseria giallonera ha esposto uno striscione che raffigurava le sagome del presidente del Psg Al-Khelaifi, del presidente Fifa Infantino e dell'ex patron della Juve Agnelli, con la scritta: "Non vi interessa lo sport, tutto ciò che vi interessa sono i soldi". Oltre al Borussia Dortmund, anche l'altro colosso tedesco - il Bayern Monaco - aveva mostrato disappunto, durante la sfida di Champions League con il Galatasaray, contro la UEFA. I sostenitori del club bavarese, infatti, avevano mostrato uno striscione che recitava: "Il 95% dei tifosi ama il calcio, il 5% sono idioti che sfruttano il calcio. Fermate le riforme della UEFA Champions League e la plutocrazia dell'Associazione dei Club Europei (ECA). Va*******o UEFA". Tutte queste proteste, compresa quella di ieri, sono la testimonianza del fatto che la Germania non vuole stare in silenzio davanti alle prese di potere, ma anzi, vuole proteggere a tutti i costi il calcio e far sì che il denaro non venga messo davanti a tutto.         

    IL CALCIO E' DEL POPOLO - Le forti proteste che vedono come protagonista il tifo tedesco nascono dal fatto che, in Germania, il calcio è sempre stato del popolo e legato al concetto di tradizione. Club storici come Bayern Monaco, Amburgo, Borussia Dortmund, Schalke 04, Werder Brema e Borussia M'Gladbach, hanno avuto una grande ascesa, partendo da piccole realtà e diventando, oggi, squadre di livello europeo. Il caso che ha fatto infuriare il calcio tedesco e ha dato il via a malumori in Germania, è quello del Lipsia. Squadra rilevata dal patron di Red Bull Dietrich Mateschitz e portato in alto grazie al denaro. Il club è, infatti, considerato come una società calcistica creata solamente per macinare soldi. E' quindi questo il motivo per cui gli ultras tedeschi si battono per i valori del loro calcio e protestano contro chi guarda solamente il denaro.       

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