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    Foggia, terremoto giudiziario: arrestato per corruzione il sindaco leghista Landella

    Foggia, terremoto giudiziario: arrestato per corruzione il sindaco leghista Landella

    • Francesca Garavini
    Il sindaco Franco Landella ha dovuto gettare la spugna assediato da una crisi politica alimentata da inchieste giudiziarie che hanno coinvolto tre esponenti della maggioranza, tra cui Leonardo Iaccarino e Antonio Capotosto. Il sindaco era in carica dal 2014, eletto nelle liste di Forza Italia, con cui era stato riconfermato nel 2019. Inoltre, in polemica con il suo partito per la mancata candidatura di Michaela Di Donna, sua cognata, proprio alle future elezioni regionali in Puglia di Settembre, decise di lasciare Forza Italia per entrare alla Lega di Salvini nel 2020. Questo passaggio politico ha alimentato polemiche in tutta la cittadinanza. Il 4 maggio scorso annunciò le sue dimissioni dalla carica di sindaco in seguito alla prima ondata di arresti che ha coinvolto la politica foggiana. 

    Il sindaco è ritenuto responsabile del reato di corruzione e tentata concussione nei riguardi nei riguardi di un altro imprenditore operante nel settore della pubblica illuminazione. In particolare avrebbe richiesto la somma di cinquecento mila euro, accomodata in trecento mila, ad un imprenditore locale interessato a subentrare nell’appalto milionario. Con lui è indagata anche la moglie, Daniela Di Donna, dipendente comunale, interdetta dai pubblici uffici. Coinvolto nell’inchiesta anche l’ex presidente del Consiglio comunale, Leonardo Iaccarino che si trova già agli arresti domiciliari dal 30 Aprile per corruzione, tentata induzione indebita e peculato. Il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, ha sospeso dalla carica di sindaco il leghista Franco Landella e i consiglieri comunali. 

    “Il mio nemico è diventato il mio accusatore, sto parlando di Leonardo Iaccarino”. Questa è una delle dichiarazioni del sindaco pronunciata ai pm nel corso della giornata del 17 maggio scorso. Landella dichiara la sua assoluta estraneità a queste accuse che secondo il leghista sono solo frutto di un risentimento da parte di Iaccarino. Il procuratore Vaccaro ha affermato che le fonti di prova sono tante, tra cui anche la registrazione di una conversazione avvenuta tra Iaccarino  e l’imprenditore e altre intercettazioni telefoniche. 

    Purtroppo, però, non è l’unico episodio che vede coinvolto il sindaco leghista, poiché dall’attività investigativa è emerso che egli avrebbe ricevuto dall’imprenditore locale Paolo Tonti la cifra di trentadue mila euro per il voto favorevole alla deliberazione per la proroga del programma di riqualificazione urbana. Inoltre, è emerso che questa somma di denaro è stata poi consegnata dalla moglie di Landella agli altri consiglieri comunali indagati. Vaccaro si rivolge alla città di Foggia affermando: “La città ha il dovere di far emergere la verità. Lavoriamo per il bene del territorio e della comunità che lo abita”. Un vero e proprio terremoto giudiziario che sta stravolgendo la città di Foggia e i suoi abitanti. 
     

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