Foggia, ora parla Gallo: 'Io come Schettino? Ci vuole rispetto e dignità per me e le 32 persone morte'
“Ho sangue e un cuore che batte. Non posso accettare di essere messo sempre in discussione. Preferisco andarmene perché ho una dignità. Sono stato paragonato a Schettino? Credo sia necessario pesare meglio le parole. In quella circostanza sono morte 32 persone”:
"Ci ho messo sempre la faccia, anche dopo Cerignola, una ferita che mi porto dentro. Sono un pazzo a lasciare da quarto in classifica ma la dignità viene prima di tutto. Gestire una rosa ampia? Ho allenato Alberto Gilardino e non giocava titolare. Ho fatto 20 anni da professionista, 12 da allenatore. Ho iniziato nel miglior settore giovanile d’Italia e ho sempre fatto giocare i giovani, ho lanciato Pessina e Maggiore. La mia educazione mi impone di essere corretto e rispettoso fino alla fine. Sono nato diritto e cercherò di morire diritto. Ritengo non ci siano più i presupposti per fare al meglio il mio lavoro”.
“Il ds Sapio ha riferito al mio procuratore che la società non era intenzionata a rinnovare il contratto e che, anzi, se avessi perso domenica sarei stato mandato via. È stata lesa la mia serenità”.
"Le scelte di mercato? Vacca è un ottimo giocatore, ma non giocava da dieci mesi. Avevo la necessità di giocatori più pronti. Non ho niente contro lui, ma non ero d’accordo del suo acquisto. Beretta? Non era la mia prima scelta. Purtroppo l’ho avuto a mezzo servizio ed è ancora fermo. Non ho fatto giocare Kontek? Non credevo riuscissero a prenderlo ma anche lui non era ancora pronto. Non lo ritenevo meglio di chi già c’era. Accordi con altre squadre? Cazzate!”.