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Foden, la rinascita del pupillo di Guardiola che voleva il Parma: 'Lo farò diventare il più forte al mondo'
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FODEN BLINDATO DA GUARDIOLA - Ora la situazione è risolta, Foden può tornare a pensare solo al campo e Pep Guardiola si gode il suo pupillo. L'allenatore non ne ha mai voluto sapere di assecondare le richieste che arrivavano per Phil, è sempre stato un intoccabile: "Non lo faccio partire neanche per 500 milioni". Intesi?! E guai a parlare di prestiti. Guardiola se l'è coccolato e l'ha plasmato come meglio non poteva, il ruolo? Inutile sceglierne uno, dove lo metti sta. E fa bene: mezz'ala, esterno di centrocampo e d'attacco, finto nove...
FODEN E LA CHAMPIONS - La Champions è la sua zona di confort: quella musichetta in sottofondo come colonna sonora della carriera, a 16 anni l'allenatore lo convoca per la prima volta nel girone contro il Celtic. Pep era letteralmente pazzo di quel campione cresciuto in casa a costo zero, col mancino fa quello che vuole e ogni volta l'allenatore si stropiccia gli occhi: "Non ho mai visto un talento come lui - raccontava anni fa - lo aiuterò a diventare uno dei migliori al mondo". Se non lo è, poco ci manca. Dopo il debutto col Feyenoord è arrivato il primo gol in Europa, da record: a 18 anni, 9 mesi e 12 giorni è diventato il marcatore inglese più giovane in Champions. Nel mezzo, un Mondiale Under 17 vinto in India da miglior giocatore del torneo.
FODEN, BRAHIM, SANCHO - Guardiola ci ha visto lungo su Foden, l'ha sempre seguito dai tempi delle giovanili. Appena arrivato a Manchester Pep era tutti i giorni in tribuna a seguire le squadre minori, finché un giorno ha deciso di portarsene tre in prima squadra: "Tu, tu e tu, venite con me". L'indice indica Foden e altri due. Chi erano? Brahim Diaz e Jadon Sancho. Istinto. Nella serata in cui Phil ha segnato al Lipsia anche l'altro talentino di casa Manchester, Brahim, ha fatto centro col Real Madrid - e che gol! - prima di uscire per infortunio. Tra i tre, l'unico a rimanere al City è stato proprio Foden.
QUANDO IL PARMA VOLEVA FODEN - Prima ancora di Pep, c'è stato un allenatore che ha provato a portare Foden in Serie A. Era l'estate 2019 quando l'allenatore del Parma Roberto D'aversa stava disegnando il suo 4-3-3 e durante una partita dell'Inghilterra Under 21 a Cesena rimase incantato da quel gioiellino. Al City non giocava, così lo chiese a Guardiola. In prestito. La risposta, secca, è la stessa che darà negli anni successivi: "E' giovane, ma farà il titolare da noi". L'allenatore infatti lo vedeva già al posto di David Silva che stava per andare via. Intoccabile, da sempre. Foden è la vittoria di Pep, che anche nei momenti difficili ha puntato su un ragazzo da record.
@francGuerrieri