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    Foden, la rinascita del pupillo di Guardiola che voleva il Parma: 'Lo farò diventare il più forte al mondo'

    Foden, la rinascita del pupillo di Guardiola che voleva il Parma: 'Lo farò diventare il più forte al mondo'

    • Francesco Guerrieri
    Dribbling, assist, gol.... Phil Foden è una forza della natura: 23 anni e un futuro da predestinato. Il Manchester City non ne può più fare a meno, e contro il Copenaghen ha segnato il suo 15° gol stagionale eguagliando le reti dell'anno scorso; il primato personale di 16 reti stagionali è dietro l'angolo. Gol e assist, proprio come contro il Lipsia nella fase a gironi. Quest'anno ha segnato in quattro competizioni su sette in cui ha giocato. Il ragazzo ha ritrovato il sorriso dopo un mese complicato, durante il quale ha dovuto convivere con l'arresto della madre per aver sfidato e provocato dei poliziotti.

    FODEN BLINDATO DA GUARDIOLA - Ora la situazione è risolta, Foden può tornare a pensare solo al campo e Pep Guardiola si gode il suo pupillo. L'allenatore non ne ha mai voluto sapere di assecondare le richieste che arrivavano per Phil, è sempre stato un intoccabile: "Non lo faccio partire neanche per 500 milioni". Intesi?! E guai a parlare di prestiti. Guardiola se l'è coccolato e l'ha plasmato come meglio non poteva, il ruolo? Inutile sceglierne uno, dove lo metti sta. E fa bene: mezz'ala, esterno di centrocampo e d'attacco, finto nove...

    FODEN E LA CHAMPIONS - La Champions è la sua zona di confort: quella musichetta in sottofondo come colonna sonora della carriera, a 16 anni l'allenatore lo convoca per la prima volta nel girone contro il Celtic. Pep era letteralmente pazzo di quel campione cresciuto in casa a costo zero, col mancino fa quello che vuole e ogni volta l'allenatore si stropiccia gli occhi: "Non ho mai visto un talento come lui - raccontava anni fa - lo aiuterò a diventare uno dei migliori al mondo". Se non lo è, poco ci manca. Dopo il debutto col Feyenoord è arrivato il primo gol in Europa, da record: a 18 anni, 9 mesi e 12 giorni è diventato il marcatore inglese più giovane in Champions. Nel mezzo, un Mondiale Under 17 vinto in India da miglior giocatore del torneo. 

    FODEN, BRAHIM, SANCHO - Guardiola ci ha visto lungo su Foden, l'ha sempre seguito dai tempi delle giovanili. Appena arrivato a Manchester Pep era tutti i giorni in tribuna a seguire le squadre minori, finché un giorno ha deciso di portarsene tre in prima squadra: "Tu, tu e tu, venite con me". L'indice indica Foden e altri due. Chi erano? Brahim Diaz e Jadon Sancho. Istinto. Nella serata in cui Phil ha segnato al Lipsia anche l'altro talentino di casa Manchester, Brahim, ha fatto centro col Real Madrid - e che gol! - prima di uscire per infortunio. Tra i tre, l'unico a rimanere al City è stato proprio Foden. 

    QUANDO IL PARMA VOLEVA FODEN - Prima ancora di Pep, c'è stato un allenatore che ha provato a portare Foden in Serie A. Era l'estate 2019 quando l'allenatore del Parma Roberto D'aversa stava disegnando il suo 4-3-3 e durante una partita dell'Inghilterra Under 21 a Cesena rimase incantato da quel gioiellino. Al City non giocava, così lo chiese a Guardiola. In prestito. La risposta, secca, è la stessa che darà negli anni successivi: "E' giovane, ma farà il titolare da noi". L'allenatore infatti lo vedeva già al posto di David Silva che stava per andare via. Intoccabile, da sempre. Foden è la vittoria di Pep, che anche nei momenti difficili ha puntato su un ragazzo da record.

    @francGuerrieri 

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