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  • Focus Primavera: Castellano, l'erede di Baselli che ha detto no a Inter e Milan

    Focus Primavera: Castellano, l'erede di Baselli che ha detto no a Inter e Milan

    Tre gol nel derby contro il Brescia e l'Atalanta può ricominciare a sognare l'accesso ai playoff che porteranno alla Final Eight del Campionato Primavera. Una formazione che sta vivendo un'annata di continui alti e bassi legati ai continui infortuni che hanno colpito i giocatori più rappresentativi. Ma il settore giovanile nerazzurro è florido e nella rosa a disposizione di Valter Bonacina sta guadagnando spazio un centrocampista aggregato sotto quota rispetto ai compagni: Fabio Castellano (foto atalanta.it)

    CASTELLANO, L'EREDE DI BASELLI - Classe '98 (nell'anno in cui la Primavera può contare su giocatori nati nel '96 e '97), è uno dei talenti emergenti del florido vivaio di Zingonia. Centrocampista moderno, dotato di una straordinaria visione di gioco e specialista dei calci piazzati, Castellano è un mancino naturale, ma sa calciare e aprire il gioco con precisiona anche di destro. Capacità affinate nel suo percorso di crescita nel mondo del pallone in cui parte attaccante, si trasforma in trequartista ed esplode nella posizione di regista. Un ruolo ampiamente coperto in prima squadra da Luca Cigarini Daniele Baselli (su di lui Milan e Sassuolo) giocatori a cui si ispira per migliorare.

    IL NO A MILAN, INTER E ALLE BIG EUROPEE - Il talento c'è e si vede, Castellano però non ha mai avuto dubbi sul proprio futuro, consigliato da una famiglia e un procuratore, Patrick Bastianelli, che hanno scelto per lui un vivaio altamente formativo ma senza eccessive pressioni come quello dell'Atalanta. Partito da Settimo Milanese, a due passi da Milano, ha di fatto rifiutato la corte di Inter e Milan (che si erano interessati a lui anche al compimento dei 14 anni di età quando diventa obbligatorio, per regolamento, legarsi ad una società), ma anche di Chelsea e Manchester United che avevano promesso di portare lui e la sua famiglia in Inghilterra per farlo crescere nelle proprie academy.

    TESTA SULLE SPALLE - Intervistato dal sito ufficiale del club Castellano non ha mai rinnegato la propria scelta dimostrando grande maturità e intelligenza: "Ho cominciato nella squadra del mio paese, Settimo Milanese, e già quando avevo 5-6 anni Mauro Bianchessi (all'epoca capo-scout per la Lombardia dell'Atalanta) mi ha notato e portato a Bergamo .Non c'era ancora la squadra dei 98, la stavano costruendo. Sono stato tra i primi a far parte di quella squadra, sono all'Atalanta fin dai Pulcini D. Mi avevano cercato anche altre squadre, ma parlando coi miei genitori non abbiamo mai avuto dubbi: l'Atalanta era la società che lavorava meglio con il settore giovanile. A distanza di anni posso dire che è stata la scelta migliore". 

    SOTTO OSSERVAZIONE - Secondo quanto appreso da Calciomercato.com numerose squadre stanno ancora seguendo i suoi sviluppi. Due big di Serie A sono costantemente presenti alle partite dei nerazzurri per monitorarne il processo di crescita e proveranno a strappare il sì al termine della stagione. Ma il ragazzo continua a non avere fretta di dover sfondare. Con lui l'Atalanta deve solo avere pazienza. L'erede di Baselli e Cigarini lo sta già crescendo in casa.


    Emanuele Tramacere


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