Genio e sregolatezza, buona parte dei grandi giocatori della storia, sopratuttto britannici, vengono descritti così. Fa parte di questa elite anche Jack Wilshere, centrocampista classe 1992 dell'Arsenal, considerato uno dei più grandi talenti che il calcio inglese possa offrire in questo momento. Nulla a che vedere con gente del calibro di Gascoigne o Best, ma anche il ragazzotto di Stevenage in questi anni è andato oltre le righe, tanto che Arsene Wenger è dovuto intervenire più di una volta per tirargli le orecchie. I motivi? Sempre i soliti, alcol e fumo. Due vizi che non sono stati alla larga di Wilshere e rischiano di condizionare la sua carriera.

L'ultimo episodio che ha fatto andare su tutte le furie il tecnico francese risale a martedì scorso, dopo il match vinto dall'Arsenal in Champions League contro il Napoli. Wilshere ha festeggiato in un night club, bevendo e, soprattutto, fumando. L'immancabile tabloid inglese di turno ha fotografato il tutto, spedendo Wilshere in prima pagina e in pasto all'opinione pubblica. Conseguenze? Solo un duro e pubblico rimprovero, ma nessuna esclusione. Wilshere è andato in campo ieri contro il West Bromwich, segnando il gol del pareggio che ha spedito i Gunners in vetta alla Premier, in compagnia del Liverpool.