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Gomis, il Buffon di Crotone: 'L'Under 21 sarebbe un orgoglio. Ritorno a Torino solo se...'
Alfred Gomis è uno dei portieri più interessanti e di prospettiva nel panorama calcistico italiano. Il numero 1 classe '93 è in prestito con diritto di riscatto al Crotone dal Torino e sta disputando un campionato da assoluto protagonista. Gomis, in esclusiva per Calciomercato.com, ha parlato della sua bella esperienza in terra calabrese e delle sue ambizioni future, pur non perdendo di vista l'obiettivo primario che è far bene con la squadra di mister Drago fino al termine del campionato.
Come sta andando la tua esperienza a Crotone?
"Sta andando oltre le aspettative, siamo partiti con l'obiettivo di salvarci e dopo le prime due giornate nelle quali avevamo rimediato due brutte sconfitte, tutti ci davano per spacciati. Siamo però stati bravi a riprenderci e ora siamo lì nei piani alti, merito di una società che lavora molto bene e sopratttutto permette ai calciatori di esprimersi al meglio e senza pressioni. Poi le persone sono splendide e io sono felice di come sta andando la mia avventura a Crotone".
Puntate ai playoff o è utopia?
"Noi puntiamo a fare bene partita dopo partita e non pensiamo a niente, anche se sarebbe un'occasione persa non puntare ai playoff e sono sicuro che ci mangeremmo le mani in caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo".
Cosa ne pensi dei tuoi due compagni di squadra, Bernardeschi e Dezi?
"Bernardeschi sta disputando un campionato super, si era messo in mostra anche nelle giovanili, è un bravo ragazzo, tranquillo e sa quello che vuole, raggiungerà di sicuro dei grandi traguardi. Per quanto riguarda Dezi invece è un mio grandissimo amico, siamo vicini di casa. Doveva solo fare il salto di qualità, visto che aveva già maturato un'esperienza importante in Lega Pro. E' un grande giocatore, come Bernardeschi ed ha pure raggiunto la Nazionale Under 21. Gli faccio i miei complimenti perchè merita solo il meglio"
Seedorf è il primo allenatore di colore nella storia della serie A, ci dai un tuo giudizio?
"Dico finalmente ma lui è stato un mostro da calciatore, davvero troppo forte e quindi gli risulta più facile fare l'allenatore del Milan perchè conosce bene l'ambiente e sta tirando fuori dalle sabbie mobili i rossoneri, che spero arrivino in Europa perchè lo meritano tanto per la storia e il blasone. Questa però potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, ma sono contento per lui che sia arrivato ad allenare una squadra come quella rossonera".
Questa esperienza a Crotone ti sta formando molto, dove ti senti di dover ancora migliorare?
"Ripeto che sono felice di essere a Crotone e sta andando tutto molto bene, anche se questa domanda dovresti farla al mio allenatore dei portieri (sorride; ndr). Io se sono sereno mentalmente e sento la fiducia, mi esprimo al massimo. Devo migliorare sotto tanti aspetti ma sono giovane e il tempo è dalla mia parte".
Ti ispiri a qualche portiere in particolare o hai un idolo?
"Sinceramente non mi ispiro a nessuno in particolare, mi piace osservare e rubare un po' dagli altri portieri che hanno più o meno le mie caratteristiche ovvero Handanovic, Cech, Courtois, Buffon che sono tutti alti come me e con doti simili alle mie, come ad esempio il senso della posizione, piuttosto che un Casillas o Gillet che sono più bassi ma più esplosivi".
Fai il tifo per qualche squadra in particolare?
"Non faccio il tifo per nessuna squadra, potrei dire il Torino perchè sono cresciuto lì ma è più una simpatia o affetto piuttosto che tifo vero e proprio. All'estero, mi piace l'Arsenal dai tempi di Henry, mi piace la loro filosofia di gioco e fanno giocare tanti giovani e ogni anno sono sempre ai massimi livelli. Non mi ritengo comunque un tifoso perchè una volta che finisco di giocare preferisco non seguire tanto il calcio ma altre cose".
Fatti conoscere un po' meglio dai lettori e raccontaci un po' le tue caratteristiche tecniche? "Mi è stato detto che sono un portiere di personalità e che non ha paura di prendere decisioni importanti e posso dire sia vero. Sono stato formato da bravi allenatori al Torino che hanno lavorato molto bene con me. Essendo alto, mi hanno stimolato molto sulla rapidità e sulla velocità di movimento, soprattutto nei palloni a terra. Mi ritengo un portiere con un ottimo senso della posizione e con una buona reattività, naturalmente c'è ancora tantissimo da migliorare e devo lavorare sodo".
Sei in prestito con diritto di riscatto dal Torino, un giorno sogni di poter vestire la maglia granata? "Sinceramente penso a fare bene a Crotone e poi a fine giugno vedremo il da farsi. Incontreremo il Torino e troveremo la giusta soluzione per me. Secondo me ,nemmeno loro si aspettavano una mia esplosione in questa stagione e, sono sincero, tornare lì sarebbe motivo d'orgoglio ma nulla è scritto nella vita di un calciatore. Io sono giovane e ho voglia di giocare: se ci fossero le basi in futuro per giocare al Torino, tornerei più che volentieri, altrimenti prenderei in considerazione altre soluzioni".
Ci pensi ogni tanto alla convocazione in Under 21 da parte di Di Biagio? "Io ho doppio passaporto, senegalese e italiano, e se Di Biagio dovesse mai convocarmi sarebbe una cosa che mi riempirebbe d'orgoglio. Io mi sento italiano ma so anche che ci sono tanti portieri bravi che stanno facendo bene, quindi le scelte finali spettano al mister e andranno rispettate".
E se ti chiamasse il Senegal?
"Sarei contento ma siccome ad ora non mi hanno chiamato entrambe le nazionali non mi pongo il problema (ride; ndr). Se mai accadrà mi siederò a un tavolino e prenderò una decisione in maniera sensata e ponderata".
Come sta andando la tua esperienza a Crotone?
"Sta andando oltre le aspettative, siamo partiti con l'obiettivo di salvarci e dopo le prime due giornate nelle quali avevamo rimediato due brutte sconfitte, tutti ci davano per spacciati. Siamo però stati bravi a riprenderci e ora siamo lì nei piani alti, merito di una società che lavora molto bene e sopratttutto permette ai calciatori di esprimersi al meglio e senza pressioni. Poi le persone sono splendide e io sono felice di come sta andando la mia avventura a Crotone".
Puntate ai playoff o è utopia?
"Noi puntiamo a fare bene partita dopo partita e non pensiamo a niente, anche se sarebbe un'occasione persa non puntare ai playoff e sono sicuro che ci mangeremmo le mani in caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo".
Cosa ne pensi dei tuoi due compagni di squadra, Bernardeschi e Dezi?
"Bernardeschi sta disputando un campionato super, si era messo in mostra anche nelle giovanili, è un bravo ragazzo, tranquillo e sa quello che vuole, raggiungerà di sicuro dei grandi traguardi. Per quanto riguarda Dezi invece è un mio grandissimo amico, siamo vicini di casa. Doveva solo fare il salto di qualità, visto che aveva già maturato un'esperienza importante in Lega Pro. E' un grande giocatore, come Bernardeschi ed ha pure raggiunto la Nazionale Under 21. Gli faccio i miei complimenti perchè merita solo il meglio"
Seedorf è il primo allenatore di colore nella storia della serie A, ci dai un tuo giudizio?
"Dico finalmente ma lui è stato un mostro da calciatore, davvero troppo forte e quindi gli risulta più facile fare l'allenatore del Milan perchè conosce bene l'ambiente e sta tirando fuori dalle sabbie mobili i rossoneri, che spero arrivino in Europa perchè lo meritano tanto per la storia e il blasone. Questa però potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, ma sono contento per lui che sia arrivato ad allenare una squadra come quella rossonera".
Questa esperienza a Crotone ti sta formando molto, dove ti senti di dover ancora migliorare?
"Ripeto che sono felice di essere a Crotone e sta andando tutto molto bene, anche se questa domanda dovresti farla al mio allenatore dei portieri (sorride; ndr). Io se sono sereno mentalmente e sento la fiducia, mi esprimo al massimo. Devo migliorare sotto tanti aspetti ma sono giovane e il tempo è dalla mia parte".
Ti ispiri a qualche portiere in particolare o hai un idolo?
"Sinceramente non mi ispiro a nessuno in particolare, mi piace osservare e rubare un po' dagli altri portieri che hanno più o meno le mie caratteristiche ovvero Handanovic, Cech, Courtois, Buffon che sono tutti alti come me e con doti simili alle mie, come ad esempio il senso della posizione, piuttosto che un Casillas o Gillet che sono più bassi ma più esplosivi".
Fai il tifo per qualche squadra in particolare?
"Non faccio il tifo per nessuna squadra, potrei dire il Torino perchè sono cresciuto lì ma è più una simpatia o affetto piuttosto che tifo vero e proprio. All'estero, mi piace l'Arsenal dai tempi di Henry, mi piace la loro filosofia di gioco e fanno giocare tanti giovani e ogni anno sono sempre ai massimi livelli. Non mi ritengo comunque un tifoso perchè una volta che finisco di giocare preferisco non seguire tanto il calcio ma altre cose".
Fatti conoscere un po' meglio dai lettori e raccontaci un po' le tue caratteristiche tecniche? "Mi è stato detto che sono un portiere di personalità e che non ha paura di prendere decisioni importanti e posso dire sia vero. Sono stato formato da bravi allenatori al Torino che hanno lavorato molto bene con me. Essendo alto, mi hanno stimolato molto sulla rapidità e sulla velocità di movimento, soprattutto nei palloni a terra. Mi ritengo un portiere con un ottimo senso della posizione e con una buona reattività, naturalmente c'è ancora tantissimo da migliorare e devo lavorare sodo".
Sei in prestito con diritto di riscatto dal Torino, un giorno sogni di poter vestire la maglia granata? "Sinceramente penso a fare bene a Crotone e poi a fine giugno vedremo il da farsi. Incontreremo il Torino e troveremo la giusta soluzione per me. Secondo me ,nemmeno loro si aspettavano una mia esplosione in questa stagione e, sono sincero, tornare lì sarebbe motivo d'orgoglio ma nulla è scritto nella vita di un calciatore. Io sono giovane e ho voglia di giocare: se ci fossero le basi in futuro per giocare al Torino, tornerei più che volentieri, altrimenti prenderei in considerazione altre soluzioni".
Ci pensi ogni tanto alla convocazione in Under 21 da parte di Di Biagio? "Io ho doppio passaporto, senegalese e italiano, e se Di Biagio dovesse mai convocarmi sarebbe una cosa che mi riempirebbe d'orgoglio. Io mi sento italiano ma so anche che ci sono tanti portieri bravi che stanno facendo bene, quindi le scelte finali spettano al mister e andranno rispettate".
E se ti chiamasse il Senegal?
"Sarei contento ma siccome ad ora non mi hanno chiamato entrambe le nazionali non mi pongo il problema (ride; ndr). Se mai accadrà mi siederò a un tavolino e prenderò una decisione in maniera sensata e ponderata".