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    Florenzi: ‘Per il Milan pronto a giocare anche in porta. La verità sui miei addii alla Roma e al Psg’

    Florenzi: ‘Per il Milan pronto a giocare anche in porta. La verità sui miei addii alla Roma e al Psg’

    • Danele Longo
    Dopo l'ufficialità, il Milan ha presentato il nuovo acquisto Alessandro Florenzi. Queste le sue parole in conferenza stampa.

    SUL RITORNO IN CHAMPIONS LEAGUE DI MILAN: "Deve essere l’obiettivo  minimo del Milan tornare a giocare con stabilità la Champions League. Lo vogliono i tifosi, lo vuole la squadra e lo vuole la società".

    SU COSA PUÒ DARE A PIOLI: “Cercherò di aiutare la squadra con gli atteggiamenti, in campo e fuori. Questo è il modo che conosco per cercare di guadagnarmi la fiducia del mister".

    SULLE PRIME SENSAZIONI: “Ho trovato un club preparato. Negli anni ho avuto la fortuna di lavorare per club molto preparati, e il Milan è sicuramente uno di questi”.

    SE C’ERANO ALTRE SQUADRE INTERESSATE: “Il Milan è stata la squadra che mi ha voluto di più. C’erano anche altre squadre che mi volevano”.

    SUL MODULO: “Ho parlato con il mister questa mattina. Non servirà molto tempo per ambientarmi. Mi sono sempre messo a disposizione delle squadre in cui ho giocato e lo farò anche nel Milan. Giocherò dovunque, l'importante è aiutare la squadra a raggiungere gli obbiettivi. Lo stemma che si ha davanti è più importante del nome scritto dietro”.

    SUL DESIDERIO DI RIVINCITA: 
    "Non ho voglia di rivincita. Il Milan mi ha voluto perché so che posso dare apporto e supporto ai ragazzi. So che darò tutto me stesso per la causa e so che posso fare bene. Ci sono squadre che fanno le loro scelte, rispetto le scelte di Psg e Valencia così come quella della Roma che è stata presa due-tre anni fa. Ho accettato questa decisione a malincuore perché tutti sanno che sono un tifoso della Roma. Ora sono qui con una società che ha fiducia in me e questa è la cosa più importante per me".

    SUL RIMPIANTO PSG: “Il Psg ha fatto un dream team. Nel mio ruolo ha preso un giocatore molto forte”.

    SULL'EUROPEO - "Siamo stati 25 fratelli, tutti uniti. Siamo stati insieme 50 giorni e non c'è mai stata una discussione, tutti abbiamo capito l'altra persona, una parola in più o in meno. Ci ha fatto diventare una squadra forte. Il mister ha fatto la sua parte. Ed è venuta fuori una bella cosa per tutta l'Italia".​

    SU ROMAGNOLI: "Abbiamo parlato del più e del meno, avremo modo di parlare. Siamo già proiettati verso lunedì. Poi bisogna fare i fatti sul campo".

    SUL RITORNO DEI TIFOSI: "Tornare allo stadio con i tifosi è sicuramente bello, averli dalla tua parte è un'emozione unica".

    SU MALDINI E MASSARA: Ricky mi ha visto crescere. Lo conosco da piccolo. Paolo è un intoccabile. E' stata una grande emozione e mi ha dato la stessa sensazione di quando ho incontrato Totti o De Rossi".

    SUL DUALISMO CON CALABRIA:  "Se giochi in una squadra come il Milan devi avere la concorrenza per migliorati, le partite sono tante, e perché sei al Milan. Tutte e sette le squadre forti della serie A possono arrivare lontani. Dobbiamo avere nella testa la voglia di vincere".

    SUL SUO APPORTO ALLA SQUADRA: "Ci sono tanti giocatori bravi qui, vecchio da una scuola vecchia maniera, gli atteggiamenti contano, quando non sei a Milanello devi avere lo stesso atteggiamento di quando lo sei. La mentalità è importante, può fare la differenza un piatto di pasta in meno o un dolce in meno può aiutarti a vincere la partita. Il carisma te lo danno gli atteggiamenti, se gli altri vedono atteggiamento giusto ti seguono. Porterò la mia esperienza fuori, che ho avuto alla Roma da capitano ma in alcuni ambienti non c'è bisogno della fascia per portare l'esperienza giusta".

    SULLA CONDIZIONE FISICA:  "Pronto per i novanta minuti non credo, deciderà il mister perché ho fatto un allenamento con la squadra. Mi allevano diversamente a Roma. Mi servirà un po' di tempo per assimilare un po' di forza fisica, ma lo farò da qui a breve. Sono a disposizione del mister".

    SULLE MOTIVAZIONI DELL'ADDIO ALLA ROMA: "Non so, penso di non saperlo. Sento che non è solo una questione tecnica".

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