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    Flop PSG, Cavani non è Ibra. Da Matuidi a Jesé: mercato sbagliato

    Flop PSG, Cavani non è Ibra. Da Matuidi a Jesé: mercato sbagliato

    Unay Emery sembra Gil Pender, protagonista di Midnight in Paris: un artista che vive tra la grandezza del passato di Parigi e la tristezza di un presente che non sente suo. Il tecnico spagnolo, di fatto artista della panchina come ha dimostrato in Spagna, non riesce ad incidere sulla panchina del Paris Saint-Germain, assegnatagli in estate. Negli ultimi anni il PSG ha letteralmente dominato in patria vincendo 4 campionati di fila. Ora la rivoluzione parigina sta destabalizzando una squadra che, fino a qualche mese fa, sembrava solida. 

    Un punto nelle ultime due partite (sconfitta col Monaco e pareggio con il St. Etienne), ieri la squadra di Emery è uscita trai i fischi del pubblico; fischi che hanno fatto da colonna sonora alla millesima partita al Parco dei Principi. Non solo problemi tattici, con i principi di Emery ancora da assimilare, ma anche di spogliatoio. Blaise Matuidi voleva cambiare aria a tutti i costi, pronto a vestire la maglia della Juve, ma gli è stato proibito; Marco Verratti, uno dei migliori in campo nella gara pareggiata ieri sera, ha aperto per la prima volta a una cessione e ad un ritorno in Italia: qualcosa che evidenzia la mancanza di unità nello spogliatoio. E qui si sente la mancanza di gente capace di fare gruppo, come lo era Salvatore Sirigu. Lasciato volare a Siviglia: era ben voluto da tutti, uno di quelli ha sposato per primo il progetto PSG, un veterano e un idolo della tifoseria, che ora vuole titolare Areola, portiere tornato dal prestito al Villarreal, al posto di Trapp, mai amato particolarmente. 

    Mancanza di unità dovuta anche alla partenza di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha lasciato Parigi per Manchester, lasciando un vuoto non solo tecnico, ma anche di leadership. Era lui il leader maximo, in campo e fuori. E a Parigi, al momento, manca un giocatore così: ieri Jesé è stato provato da centravanti, con risultati pessimi visti i 22 palloni toccati in 57 minuti (troppo poco per chi è stato pagato 25 milioni di euro...); Cavani, in panchina in quanto tornato da poco dagli impegni con la nazionale, non è Ibra, sia in termini di gol che a livello di carisma. Emery è solo all'inizio, i punti, per una squadra come il PSG, sono pochi; ma i problemi iniziano già ad essere tanti...

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