Flop 2014: 5 squadre che hanno deluso
Solo 2 giorni e il 2014 metterà in archivio il suo 365esimo giorno lasciando spazio al nuovo anno. E analizzando i giorni passati dei più importanti campionati europei si possono raccontare molte storie sorprendenti, ma anche molte delusioni inaspettate. Tante, infatti, sono le squadre che si sono messe in luce nel corso dell'anno ma sono anche molte le delusioni, più o meno cocenti di un'annata che ha sicuramente segnato un definitivo cambiamento di gerarchie in alcune delle più imprtanti competizioni nazionali. Calciomercato.com ha scelto 5 formazioni, le cinque squadre che maggiormente hanno sofferto nel corso dell'ultimo anno solare:
BORUSSIA DORTMUND - Il club giallonero sembrava essere finalmente riuscito a costruirsi una solidità inattaccabile. La vittoria della Bundesliga per due anni di fila, la finale di Champions League giocata fino all'ultimo contro i rivali di sempre del Bayern Monaco. Ma il 2014 ha visto un crollo verticale del club della Rhur che ha una data di inizio ben precisa, il 4 gennaio 2014. Robert Lewandowski, dopo la partenza nel corso dell'estate precedente di Mario Gotze, ha scelto di seguire l'ex compagno di squadra al Bayern Monaco. Con il contratto in scadenza a fine stagione, l'attaccante polacco avrebbe giocato da separato in casa fino al termine dell'anno per poi passara ai rivali bavaresi. Il secondo posto conquistato in campionato a maggio 2014 è stato il canto del cigno di una gestione, quella di Jurgen Klopp, che non è riuscita a sopperire sul mercato alla partenza dei propri gioielli. E la serie di infortuni di Marco Reus sta condizionando anche il finale di 2014, con il club qualificatosi agli ottavi di Champions League in cui affronterà la Juventus, ma che resta stabilmente all'ultima posizione di classifica in campionato.
MANCHESTER UNITED - Iniziata la stagione da campione in carica per i Red Devils quella 2013-14 è la prima senza Sir Alex Ferguson alla guida del club. E il cambiamento, così, radicale, non avrebbe potuto essere più traumatico. Il passaggio di consegne a David Moyes, arrivato in estate dall'Everton, non ha sortito i cambiamenti desiderati con due campagne acquisti completamente sbagliate e con la dirigenza del club costretta all'esonero del tecnico scozzese e all'inserimento in panchina di Ryan Giggs, ancora sotto contratto come giocatore del club. Lo United ha chiuso 7o in campionato fuori da ogni competizione europea e per ricostruire nuovamente una squadra vincente nel corso dell'estate la panchina è stata affidata a Louis Van Gaal. La campagna acquisti da circa 270 milioni, tuttavia, non ha dato i risultati sperati anche grazie ai numerosi infortuni che hanno colpito la squadra che, solo ora, ha ripreso il cammino verso un piazzamento in Champions League. Troppo tardi però, il Chelsea primo dista già 10 punti in classifica.
MILAN - Una squadra che viaggia a braccetto a fasi alterne con l'altra metà di Milano, l'Inter. Una formazione che nel 2014 ha vissuto un andamento senza picchi verso l'alto. L'apertura di anno in casa Milan si è rivelata estremamente controversa. I 4 gol segnati da Domenico Berardi in Sassuolo-Milan è costata la panchina a Massimiliano Allegri ad inizio gennaio con Clarence Seedorf chiamato urgentemente dal Brasile a sedersi sulla panchina rossonera. L'ex centrocampista olandese ha perso però molto velocemente la fiducia dello spogliatoio e ha chiudso la stagione all'ottavo posto in campionato restando fuori da tutte le competizioni europee. Berlusconi si è affidato in estate al tecnico della Primavera Filippo Inzaghi che, dopo un inizio di campionato complicato soprattutto in fase difensiva, seppur fra alti e bassi sta portando il club rossonero fuori dalle sabbie mobili. Un andamento opposto a quello dell'Inter che nel momento di massima ascesa del Milan di Inzaghi si è trovata costretta a esonerare Mazzarri per richiamare Roberto Mancini in panchina.
BARCELLONA - Così come per il Manchester United, anche per il Barcellona la stagione 2013-14 è iniziata con il titolo di campione in carica della Liga. Un trofeo da difendere anche e soprattutto grazie al grande colpo di mercato, Neymar, strappato alla concorrenza del Real Madrid e portato in catalogna per la cifra di oltre 57 milioni di euro (commissioni record escluse). Ma chiuso il 2013 con la qualificazione agli ottavi di Champions League e al primo posto (a parimerito con l'Atletico Madrid) in Liga, la formazione allenata da Gerardo Martino non riuscirà a portare a casa nessuno dei trofei per cui era in corsa. Persa la finale di Copa del Rey con il Real Madrid, è l'Atletico Madrid del Cholo Simeone la vera bestia nera dei blaugrana. I Colchoneros, infatti, eliminano il Barca dalla Champions League ai quarti di finale e all'ultima giornata di campionato impongono l'1-1 al Camp Nou che regala il titolo all'Atletico relegando il Barcellona al secondo posto. Ma per il Barcellona il 2014 è anche l'anno della dura sanzione imposta dalla Fifa per irregolarità nel trasferimento di calciatori minorenni (multa pesante e blocco del mercato per due sessioni) e dello scandalo legato proprio al trasferimento di Neymar per cui il club ha sborsato effettivamente 97 milioni di euro dichiarandone soltanto 57 e che ha costretto il presidente Rosell a presentare le proprie dimissioni.
GALATASARAY - Problemi economici e finanziari sono alla base del tracollo nel 2014 anche del Galatasaray. Il club turco, eliminata la Juventus dalla Champions League al termine del 2013 ha iniziato l'anno con Roberto Mancini in panchina. Da Drogba a Sneijder le stelle non mancavano, ma il club di instambul ha subito una dura penalizzazione da parte della Uefa (per aver sforato il limite imposto dal Financial Fair Play) che ha convinto il presidente Unal Aysal ad allentare la presa fino alla sconfitta in campionato in favore dei rivali storici del Fenerbahce (che hanno raggiunto i giallorossi a quota 19 campionati vinti). L'inizio di stagione con Cesare Prandelli in panchina ha regalto soltanto delusioni ai tifosi turchi, eliminati malamente dalla Champions League e al terzo posto in campionato alle spalle proprio di Fenerbahce e Besiktas. L'addio del presidente Unal Aysal, l'esonero di Prandelli e le ferree regole sull'impiego di giocatori stranieri nella Super Liga turca hanno completato il quadro di un anno orribile che il club sta già provando a lasciarsi alle spalle.