Floccari, Brocchi, Zarate e Mauri: ex Intoccabili
Ora tocca a loro inseguire. Da intoccabili a panchinari di lusso a caccia della rimonta verso i nuovi punti di riferimento della Lazio. Floccari, Brocchi, Mauri e Zarate, un poker di titolari nel girone d’andata che adesso inseguono Kozak, Gonzalez e Sculli diventati insostituibili. Ma partiamo dall’attacco dove la coppia Floccari-Zarate è stata scavalcata da Kozak-Sculli. Il centravanti calabrese non ha giocato nelle ultime due partite. E se al «Rigamonti» il mancato ingresso si poteva spiegare con un eccesso di precauzione visto che il giocatore veniva da un brutto infortunio, contro il Bari è stata una chiara scelta tecnica. Floccari spera di rientrare domenica a Cagliari, dove peraltro lo scorso marzo aveva segnato uno dei gol salvezza della Lazio, anche perché Kozak ha giocato molto nelle ultime partite. A centrocampo la conferma della coppia di registi Ledesma-Matuzalem ha fatto «scivolare» Brocchi sulla fascia. Nel nuovo assetto biancoceleste, più che alternativa in zona centrale, l’ex rossonero sembra diventato l’alter ego di Gonzalez sulla fascia destra. Un ritorno al passato per Brocchi che però ha accettato per il bene della squadra. La Lazio ha trovato il giusto equilibrio in mezzo con il tandem formato dall’italo-argentino e dal brasiliano e fa bene Reja a insistere su una formula che ha portato sei punti nelle ultime due partite di campionato. C’è anche Zarate tra i grandi esclusi. La duttilità di Sculli, prezioso in fase di copertura, pare aver condannato il talento argentino ad apparizioni brevissime come accaduto domenica contro il Bari quando era entrato solo a cinque minuti dalla fine. Maurito scalpita, è convinto di poter ribaltare le gerarchie di Reja ma dovrà lottare molto perché l’ex genoano ha mostrato un grande spirito di sacrificio e ha saputo inserirsi subito nello scacchiere tattico biancoceleste. Infine c’è Stefano Mauri alle prese con un problema fisico da un pio di settimane ma che anche prima era finito in panchina dopo essere stato il trascinatore della Lazio nella cavalcata iniziale. L’esclusione di San Siro di inizio febbraio era stato il primo segnale che lo scadimento di forma lo aveva fatto scivolare nelle retrovie ora lo stop muscolare ma la nuova posizione occupata in campo da Hernanes fa comprendere quanto non sarà facile per l’incursore laziale ritrovare il posto in prima squadra. Reja, naturalmente, se la ride perché la concorrenza fa bene ed è certo che nelle dodici gare finali, ci sarà bisogno di tutti.