Fischiato e contestato: il rinnovo Messi-PSG si allontana, il Barcellona sogna il ritorno
LA DELUSIONE DEI TIFOSI – L’episodio di ieri sera, in realtà, è solo una piccola quanto scontata esemplificazione del sentimento popolare del tifo del PSG nei confronti del capitano dell’Albiceleste. Ma facciamo un piccolo passo indietro. Un recente sondaggio di uno dei principali account di trasmissione della cronaca parigina ha evidenziato un dato preoccupante. La posizione sul futuro dell’ex Barcellona è chiara oltre che evidente. Su oltre 90.000 votanti, ben l’82% dei partecipanti ha ammesso di essere pienamente a favore alla possibile partenza di Messi ed al suo mancato rinnovo di contratto – in scadenza il prossimo giugno -. I motivi sono molteplici. L’atteggiamento mostrato in campo, diametralmente opposto a ciò che mostra in Nazionale. Inoltre, trattasi di un dato di fatto, a livello di risultati, l’arrivo di Messi non ha inciso in maniera così decisiva sulle sorti del club della capitale transalpina. Leggasi eliminazione dalla Coppa di Francia e, soprattutto, dalla Champions League, agli ottavi di finale. Un’eliminazione scottante quanto prematura per le ambizioni del PSG, anche se avvenuta contro una corazzata – nonché tra le favorite assolute alla conquista del titolo europeo – come il Bayern Monaco. Il malumore, quindi, è il sentimento più diffuso nella tifoseria, stanca di spendere ed investire miliardi senza arrivare allo step successivo finale. Ecco che l’arrivo – seppur a zero – della Pulce a Parigi assume connotati fortemente diversi. Un acquisto distaccatosi dal progetto sportivo, visto come insignificante dalla tifoseria, e completamente associato al marketing della società. E qui sorge la domanda fondamentale: il Paris Saint-Germain ha bisogno di Messi? O, forse, meglio, Messi ha bisogno del PSG? Una domanda dalla difficile risposta. Una risposta che, però, qualcuno vuole dare.
UN’OCCASIONE UNICA – Luis Campos sta già preparando la prossima stagione, pur non conoscendo ancora il futuro della stella argentina. Perché, ricordiamolo, Messi ha un contratto in scadenza a giugno, a 35 milioni di euro a stagione. Il dirigente del Paris ha perfettamente a mente le regole del fair play finanziario che lasciano ben poco spazio di manovra per il rinnovo dell’argentino, un rinnovo sui cui, comunque, il PSG conta di realizzare nel più breve termine possibile, provando ad accontentare ogni possibile richiesta proveniente dallo staff del campione del Mondo. Certo, il risparmio sull’ingaggio di Messi permetterebbe al club parigino maggior respiro e margine di manovra sul mercato. Tra la delusione dei tifosi e l’incertezza generale sul futuro, ad inserirsi in questo scenario è il caro vecchio amore della Pulga.
IPOTESI RITORNO – Secondo quanto riportato da diversi media spagnoli – e catalani specialmente – il Barcellona sta prendendo in considerazione tutte le ipotesi possibile per poter tramutare il ritorno di Messi da un irrealizzabile sogno ad una solida e concreta realtà. In particolar modo, i blaugrana si stanno avvicinando ai propri maggiori sponsor per capire se l’operazione possa essere realmente messa in atto. Lo stesso vicepresidente del club catalano, Rafa Yuste, negli scorsi giorni, ha confermato pubblicamente che un ritorno di Messi in Catalogna sia effettivamente possibile: “Mi piacerebbe che tornasse e sono sicuro che molti fan condividono la mia opinione. Quando sei innamorato di qualcuno, perdi il contatto, ma vuoi rimanere innamorato. E penso che Leo sia anche innamorato del Barça e della città di Barcellona. Penso che il destino renderà le cose possibili. Vediamo se possiamo avere di nuovo Leo a Barcellona". I colloqui tra il consiglio d’amministrazione e gli sponsor sono continui ed i partner del Barcellona si sono resi più che disponibili a riportare il figliol prodigo a casa. L’idea è chiara: avere i necessari aiuti economici per soddisfare le esigenze salariali del 35enne. Ci vuole, sia chiaro, un’offerta che sia tale da non mettere a repentaglio le già precarie finanze catalane, la cui priorità è abbassare il monte ingaggi della rosa. Il fair play finanziario, al momento, non consente un benché minimo margine di manovra al Barcellona. Ma ci sono ancora due mesi per presentare il piano di fattibilità ad Javier Tebas, presidente della Liga, sempre molto attento alle operazioni degli attuali leader della Liga. Sognare non costa nulla ed il nulla stesso è impossibile. Ed ecco che Messi può avere la possibilità di finire la sua carriera dove ha sempre sognato: a Barcellona.