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Fiorentina, attesa e ottimismo per la sentenza Uefa sul Milan: le strategie viola
Siamo tutti in attesa. Tutti, perché l’Europa League cambierebbe i piani di una città intera: dai tifosi alla società, passando dagli addetti ai lavori. I prolungati tempi UEFA, allungati ancor più dal probabile ricorso al TAS di Losanna da parte del Milan, hanno fatto slittare la decisione finale ai primi giorni di luglio. Dunque, a poche ore dalla partenza per il ritiro. Proprio quando i giocatori faranno rientro alla base per iniziare le visite mediche, conosceremo chi prenderà parte, come terza squadra italiana, alla seconda competizione continentale.
SENTENZA – La Fiorentina attende la prima sentenza, quella che uscirà dopo l’udienza del 19 giugno. Silenzio stampa in casa viola, anche perché non è detta l’ultima parola. “In caso di giudizio penalizzante, potremmo ricorrere in appello”, ha dichiarato Fassone. E la società toscana aspetta, varando un piano B. Anzi, un piano EL. Filtra negatività, in casa rossonera, per il primo esito, ma al TAS – un tribunale meno ‘politico’ – lo scenario potrebbe cambiare presentando un nuovo socio, che potrebbe essere anche la banca Goldman Sachs, accostata a suo tempo – senza effettivi riscontri - come garante di una possibile cessione della ‘Viola’ da parte dei Della Valle.
COSA CAMBIEREBBE – Tanto. Il sorteggio dell’Atalanta è stato osservato con un occhio di riguardo: il 26 luglio, contro una tra Banants e Sarajevo, potrebbe esserci la Fiorentina, sebbene la UEFA potrebbe prendersi alcune riserve prima della comunicazione ufficiale, con lo slittamento degli orobici alla fase a gironi, al posto del Milan. Da ciò che emerge dalla società, già alla fine del campionato c’era un velato ottimismo di poter inserirsi, almeno nella sentenza UEFA, in Europa. Ma le carte si giocano davanti ai giudici. Quindi, nonostante tutto, è già stata confermata la partecipazione al torneo che il Duisburg ha organizzato, in casa propria, con Fulham e Athletic Club: naturalmente, se sarà qualificazione, verrà disertato, poiché le partite si accavallerebbero. Il ritiro di Moena, invece, non subirà cambiamenti nelle date, come specificato già nel giorno della presentazione. È tutto fissato, impossibile stravolgere i piani. E sembra difficile anche una possibile anticipazione del ritrovo a Firenze: sarebbe un lavoro faticoso e praticamente inutile, i giocatori dovrebbero tornare circa tre giorni prima rischiando di rendere vano il rientro anticipato, dovendo inoltre mutare le proprie strategie. Insomma, l’estate viola, almeno fino al 22 luglio, data della fine del ritiro, rimarrà quella pianificata.
DENARO – Compreso il market pool, un discreto cammino in Europa League ha portato nelle casse viola, nelle scorse stagioni, circa dieci milioni di euro a partecipazione. Soldi che, sul mercato, farebbero decisamente comodo e permetterebbero a Corvino di agire con maggiore disponibilità, visto che il budget non eccelle in copiosità, al momento, e il dirigente pugliese si sta affidando agli esuberi per aumentare la propria disponibilità. Percentuale sulla rivendita di Rebic permettendo. La Fiorentina aspetta, ma intanto non resta a guardare.
SENTENZA – La Fiorentina attende la prima sentenza, quella che uscirà dopo l’udienza del 19 giugno. Silenzio stampa in casa viola, anche perché non è detta l’ultima parola. “In caso di giudizio penalizzante, potremmo ricorrere in appello”, ha dichiarato Fassone. E la società toscana aspetta, varando un piano B. Anzi, un piano EL. Filtra negatività, in casa rossonera, per il primo esito, ma al TAS – un tribunale meno ‘politico’ – lo scenario potrebbe cambiare presentando un nuovo socio, che potrebbe essere anche la banca Goldman Sachs, accostata a suo tempo – senza effettivi riscontri - come garante di una possibile cessione della ‘Viola’ da parte dei Della Valle.
COSA CAMBIEREBBE – Tanto. Il sorteggio dell’Atalanta è stato osservato con un occhio di riguardo: il 26 luglio, contro una tra Banants e Sarajevo, potrebbe esserci la Fiorentina, sebbene la UEFA potrebbe prendersi alcune riserve prima della comunicazione ufficiale, con lo slittamento degli orobici alla fase a gironi, al posto del Milan. Da ciò che emerge dalla società, già alla fine del campionato c’era un velato ottimismo di poter inserirsi, almeno nella sentenza UEFA, in Europa. Ma le carte si giocano davanti ai giudici. Quindi, nonostante tutto, è già stata confermata la partecipazione al torneo che il Duisburg ha organizzato, in casa propria, con Fulham e Athletic Club: naturalmente, se sarà qualificazione, verrà disertato, poiché le partite si accavallerebbero. Il ritiro di Moena, invece, non subirà cambiamenti nelle date, come specificato già nel giorno della presentazione. È tutto fissato, impossibile stravolgere i piani. E sembra difficile anche una possibile anticipazione del ritrovo a Firenze: sarebbe un lavoro faticoso e praticamente inutile, i giocatori dovrebbero tornare circa tre giorni prima rischiando di rendere vano il rientro anticipato, dovendo inoltre mutare le proprie strategie. Insomma, l’estate viola, almeno fino al 22 luglio, data della fine del ritiro, rimarrà quella pianificata.
DENARO – Compreso il market pool, un discreto cammino in Europa League ha portato nelle casse viola, nelle scorse stagioni, circa dieci milioni di euro a partecipazione. Soldi che, sul mercato, farebbero decisamente comodo e permetterebbero a Corvino di agire con maggiore disponibilità, visto che il budget non eccelle in copiosità, al momento, e il dirigente pugliese si sta affidando agli esuberi per aumentare la propria disponibilità. Percentuale sulla rivendita di Rebic permettendo. La Fiorentina aspetta, ma intanto non resta a guardare.