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    ​Fiorentina, Vlahovic: 'Segno tra Ibra e Van Basten, che ridere il gol all'Inter'

    ​Fiorentina, Vlahovic: 'Segno tra Ibra e Van Basten, che ridere il gol all'Inter'

    Dusan Vlahovic è l'uomo del momento in casa Fiorentina. L'attaccante serbo (classe 2000) ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport dopo il gol segnato all'Inter: "Quando ho battuto Handanovic non sapevo nemmeno come festeggiare e mi è venuto da ridere. Il mio primo istinto era stato quello di togliermi la maglia, si è pure visto che stavo per farlo. Ma poi ho pensato alle conseguenze. Allora mi è tornato in mente quello che avevo visto fare a Depay e ho preso spunto da lui, non è che in quei momenti hai più di tanto tempo per pensare. E' bellissimo fare gol, ma non ha prezzo riuscirci in quel modo, contro quella squadra che fino a quel momento era in vetta alla classifica. E' stata una rete pesante, di quelle che valgono tanto. Una sensazione incredibile, ne voglio vivere altre". 

    "Montella mi ha sempre sostenuto, è stato spontaneo per me correre verso di lui. Quando una squadra non vince, sulla graticola ci finiscono tutti e non solo l'allenatore. E' tutto il gruppo a doversi mettere in discussione. Mi è stato sempre molto vicino. Quando è arrivato a Firenze, la passata stagione, io ho ricominciato ad essere aggregato con continuità alla prima squadra. Ho percepito fin da subito un gran sostegno, per questo posso solo ringraziare sia lui che il suo staff". 

    "Io punto a crescere qui, non voglio mollare. La mia missione è dare gioia a questa gente, perché qui mi hanno accolto fin da subito come un re. Io voglio diventare forte. E se voglio riuscirci devo imparare che se ho un’occasione la devo trasformare. Punto. I miei idoli? Sicuramente Ibrahimovic, un giocatore che ho sempre guardato con grande attenzione, al pari di Lewandowski, entrambi praticamente ancora in attività. Se invece devo pensare a qualcuno che ho apprezzato nei video dico senza ombra di dubbio Van Basten, che ha smesso a 31 anni solo per via degli infortuni, fortissimo e capace di vincere ben tre Palloni d'Oro". 

    "Giocare con Ribery per me è un onore. Chiesa è un pilastro della Nazionale italiana, è uno di quelli che fa fare il salto di qualità. Tra i giovani Montiel è fortissimo. Deve avere pazienza, sono certo che anche per lui si spalancheranno queste porte. Faccio poi il nome di Christian Koffi, uno che nell’uno contro uno sa essere chirurgico, salta quasi sempre l’avversario e non dimentico Beloko, oggi in prestito al Gent ma che secondo me è un centrocampista fortissimo". 

    "Possiamo giocarcela con chiunque, anche venerdì contro la Roma. Florenzi è il loro capitano. Per me è un avversario, per di più molto pericoloso. Di tutto il resto non mi curo". 
     

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