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Fiorentina, Vlahovic: 'Segno tra Ibra e Van Basten, che ridere il gol all'Inter'
"Montella mi ha sempre sostenuto, è stato spontaneo per me correre verso di lui. Quando una squadra non vince, sulla graticola ci finiscono tutti e non solo l'allenatore. E' tutto il gruppo a doversi mettere in discussione. Mi è stato sempre molto vicino. Quando è arrivato a Firenze, la passata stagione, io ho ricominciato ad essere aggregato con continuità alla prima squadra. Ho percepito fin da subito un gran sostegno, per questo posso solo ringraziare sia lui che il suo staff".
"Io punto a crescere qui, non voglio mollare. La mia missione è dare gioia a questa gente, perché qui mi hanno accolto fin da subito come un re. Io voglio diventare forte. E se voglio riuscirci devo imparare che se ho un’occasione la devo trasformare. Punto. I miei idoli? Sicuramente Ibrahimovic, un giocatore che ho sempre guardato con grande attenzione, al pari di Lewandowski, entrambi praticamente ancora in attività. Se invece devo pensare a qualcuno che ho apprezzato nei video dico senza ombra di dubbio Van Basten, che ha smesso a 31 anni solo per via degli infortuni, fortissimo e capace di vincere ben tre Palloni d'Oro".
"Giocare con Ribery per me è un onore. Chiesa è un pilastro della Nazionale italiana, è uno di quelli che fa fare il salto di qualità. Tra i giovani Montiel è fortissimo. Deve avere pazienza, sono certo che anche per lui si spalancheranno queste porte. Faccio poi il nome di Christian Koffi, uno che nell’uno contro uno sa essere chirurgico, salta quasi sempre l’avversario e non dimentico Beloko, oggi in prestito al Gent ma che secondo me è un centrocampista fortissimo".
"Possiamo giocarcela con chiunque, anche venerdì contro la Roma. Florenzi è il loro capitano. Per me è un avversario, per di più molto pericoloso. Di tutto il resto non mi curo".