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    Fiorentina, solo Immobile davanti a Vlahovic. Vittoria che vale oro, il Cagliari rischia la B

    Fiorentina, solo Immobile davanti a Vlahovic. Vittoria che vale oro, il Cagliari rischia la B

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    E’ oro questa vittoria per la Fiorentina. E’ crisi invece per il Cagliari che al Franchi ha incassato la quarta sconfitta consecutiva e ora è solo 2 punti più su della zona-retrocessione. Il gol di Dusan Vlahovic ha spinto la squadra di Prandelli al 12° posto, con un doppio sorpasso su Udinese e Bologna. Ma forse quello che per i viola conta di più è il modo con cui hanno conquistato la vittoria, rischiando, soffrendo, ma giocando con coraggio soprattutto nella ripresa, attaccando sugli esterni e ritrovando il miglior Callejon della stagione, un giocatore su cui Prandelli può e deve puntare. Al Cagliari è andata male. Ha avuto la migliore occasione della gara col rigore di Joao Pedro parato da Dragowski, ma ora le sconfitte sono troppe e i gol incassati (34) un’esagerazione. La squadra di Di Francesco ha tenuto il primo tempo, anche se, rigore a parte, non ha creato troppo, ha cercato il gol con più insistenza nella ripresa, però ha sempre trovato una difesa viola molto solida e un portiere di livello assoluto come Dragowski. Lo stesso, però, si deve dire di Cragno, autore di tre grandi parate.   

    LE PREMESSE - Alla vigilia le premesse dei due allenatori facevano chiarezza sul tipo di partita che avremmo dovuto aspettarci. Aveva detto Prandelli: «Vorrei giocare male, anzi, malissimo, ma fare risultato». E Di Francesco: «Non mi soffermo sull’estetica, per noi è vitale fare il risultato». E in omaggio al risultato Fiorentina e Cagliari hanno giocato un primo tempo di paura. In quei 45' sono stati più presenti i viola, ma se sono riusciti a chiuderlo sullo 0-0 il merito è stato solo di Dragowski, il miglior giocatore della Fiorentina di questa stagione, che ha parato un rigore di Joao Pedro. Per la statistica: soltanto Rajkovic del Reims (67) e Donnarumma (5) hanno parato più rigori di Dragowski (4) nei maggiori 5 campionati europei dall'inizio della stagione 2019-20 ad oggi. E’ stato quello, nel primo tempo, l’unico vero tiro del Cagliari nello specchio del porta, preceduto da un tiro-cross di Sottil.

    PRODUZIONE VIOLA - La Fiorentina ha spinto di più ed ha avuto due possibilità per segnare prima del rigore dei sardi. In avvio l’occasione è nata con un regalo di Pisacane (passaggio indietro troppo corto) con disattenzione di Godin che ha fatto filar via la palla su cui si è avventato Vlahovic, ma Cragno è stato lesto e attento a deviare in angolo. Poi un colpo di testa di Pezzella da ottima posizione (Walukiewicz si è addormentato) è uscito vicino al secondo palo. Il Cagliari ha avuto la più nitida delle palle-gol quando Igor ha steso in area Joao Pedro che gli aveva preso il tempo su un cross di Nainggolan. In quel frangente c’è stata una dannosa superficialità nella gestione dell’infortunio di Pezzella, uscito dal campo un minuto prima che entrasse Martinez Quarta: la Fiorentina ha subìto il rigore quando era in dieci. Brutto errore.

    POCO GIOCO - La squadra di Prandelli ha attaccato di più a destra, con la spinta di Caceres, sempre presente ma non sempre preciso nei cross. Sarebbe servito un contributo maggiore e di miglior qualità di Callejon che sostituiva l’infortunato Ribery. Invece l’ex napoletano si è fatto vedere poco e male, l’esatto contrario di quanto farà nella ripresa. Come all’Olimpico, la Fiorentina giocava col 3-4-2-1, con Callejon e Bonaventura alle spalle di Vlahovic. Avanzava spesso Milenkovic, sempre sul centrodestra, all’inizio presidiato da Nainggolan che poi Di Francesco ha spostato sul versante opposto. Al Cagliari è mancato l’appoggio dei centrocampisti Marin e Oliva, rimasti sempre molto dietro, e nemmeno l’ex viola Sottil, schierato a destra, riusciva a saltare Biraghi, così la squadra di Di Francesco non aveva sbocchi. Del resto arrivava da tre sconfitte di fila ed era evidente il timore ad abbandonare la zona difensiva.

    BUON RITMO - La partita è cambiata nella ripresa. Forse la stanchezza, forse l’esigenza di una vittoria che alla Fiorentina mancava sul suo campo dal 25 ottobre, quando c’era ancora Iachini (3-2 sull’Udinese), fatto sta che si sono aperti spazi e le occasioni sono arrivate da una parte e dall’altra. Si è alzato il ritmo, il gioco è lievitato e sulla scena è salito Callejon. L’ex viola Simeone ha avuto per due volte la palla buona per segnare, così come Biraghi e Bonaventura (ecco gli inserimenti chiesti da Prandelli), su cui Cragno ha fatto un mezzo miracolo.

    CONTROPIEDE MICIDIALE -  La Fiorentina ha segnato con una fantastica ripartenza: due passaggi, gol. Martinez Quarta ha strappato la palla a Marin, è partito come un fulmine, ha lanciato Callejon sulla destra (Lykogiannis era sbilanciato in attacco), lo spagnolo ha messo una palla stupenda, a pelo d’erba, alle spalle di Godin e Vlahovic, di sinistro in scivolata, ha segnato. Per il giovane centravanti serbo è un momento di grande forma, come dicono questi dati: ha segnato in 5 presenze da inizio dicembre in Serie A e solo Immobile è andato a segno nello stesso periodo in più gare (6) nei primi 5 campionati europei; da dicembre, soltanto Immobile, Ronaldo e Muriel (tutti con 6 gol) hanno segnato più di Vlahovic (5) in campionato; infine, dopo 16 presenze in questo campionato, Dusan ha eguagliato il suo numero di gol realizzati nell'intero campionato 2019-20 (6 in 30 partite). Un’altra prodezza di Dragowski, su tiro di Marin deviato all’ultimo istante, ha salvato la vittoria dei viola. I cambi di Prandelli sono stati azzeccati, Borja Valero e Kouamé hanno aiutato la squadra a gestire il vantaggio. Quelli di Di Francesco (Pavoletti, Cerri, Tramoni, Zappa e Ounas) invece non hanno inciso.

    LE 200 DI PRANDELLI - La vittoria della Fiorentina è arrivata nel giorno in cui Cesare Prandelli ha festeggiato la 200a partita sulla panchina viola in Serie A. E’ il sesto allenatore a raggiungere questo traguardo con una singola squadra dal ‘94 a oggi, dopo Ancelotti col Milan, Gasperini col Genoa, Lippi con la Juventus, Mancini con l’Inter e Spalletti con la Roma. E’ un bellissimo traguardo per l’ex ct.

    :(actionzone)

    Fiorentina-Cagliari 1-0 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 28’ s.t. Vlahovic (F)
    Assist: 28’ s.t. Callejon (F)
    Fiorentina (3-4-2-1): Dragowski, Milenkovic, Pezzella (38 ’p.t. Quarta), Igor, Caceres (28’s.t. Venuti), Pulgar, Amrabat, Biraghi, Callejon (37’s.t. Borja Valero), Bonaventura, Vlahovic (37’s.t. Kouame). All. Prandelli
    Cagliari (4-3-3): (4-3-3): Cragno; Pisacane (34’s.t. Zappa), Godin, Walukievicz, Lykogiannis; Nainggolan (34’s.t. Ounas), Marin, Oliva (41’s.t. Cerri); Sottil (41’s.t.Cerri), Simeone (35’s.t. Pavoletti), Joao Pedro. All. Di Francesco
    Arbitro: Giacomelli di Trieste
    Ammoniti: 9’s.t. Oliva (C), 32’s.t. Biraghi (F), 41’s.t. Tramoni (C), 45’s.t. Pavoletti (C)


     

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