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    Fiorentina, un inizio viola grigio

    Fiorentina, un inizio viola grigio

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    "Non fatemi innamorare degli 0-0". Così aveva detto Vincenzo Italiano ai suoi giocatori dopo il pareggio senza reti tra Fiorentina e Napoli. E ieri pomeriggio i viola lo hanno preso in parola: sconfitta 1-0 contro l'Udinese al termine di una prestazione che più sciatta non si può. Ciò che serviva per scongiurare il rischio del terzo 0-0 consecutivo, la via più dritta per evitare all'allenatore una tempesta sentimentale per il pareggio a reti bianche. Ma adesso che l'obiettivo minimo è stato raggiunto, con la partita più attesa dell'anno a Firenze che sta lì a 48 ore di distanza (la Juventus scenderà sul prato del Franchi sabato alle 15), i pensieri cupi intorno alla Fiorentina cominciano a circolare sciolti. E danno voce alle diffidenze innate di una tifoseria che è specchio dell'anima di una città: sanguigna, esigente, polemica, diffidente per elementare istinto di autodifesa. Un popolo che “sta sempre lì a bubare”, come si dice da queste parti. Dove 'bubare' indica quel mood di cinismo perenne, il brontolio incorporato dentro ogni commento, il “sì, però...” che sminuisce anche l'impresa epica. Nella comunità del tifo viola l'arte del bubare è fra le pratiche più diffuse. E figurarsi se non la si attiva dopo un inizio di stagione al di sotto delle attese, col solo passaggio del preliminare di Conference League a segnare un momento di soddisfazione. Perché chiusa quella parentesi non c'è granché da gloriarsi.

    La squadra guidata dall'allenatore allergico agli 0-0 sta infatti maturando una pericolosa abitudine allo 0 in materia di gol segnati. Non va in rete da 4 partite e mezza. L'ultima esultanza del popolo viola risale al 31' di Fiorentina-Twente, quando Artur Cabral ha segnato il momentaneo 2-0 (gara poi conclusa sul 2-1). Era il 18 agosto e nei dodici giorni successivi la squadra viola non ha più centrato la porta nonostante abbia giocato quattro gare: 0-0 contro Empoli, Twente (partita di ritorno) e Napoli, sconfitta 1-0 ieri a Udine. Soprattutto, c'è che nelle tre gare di campionato le opportunità da gol sono state scarse. Questa squadra non segna perché costruisce occasioni. E l'avvio lento in campionato lo testimonia. Vinta in modo avventuroso la gara d'esordio al Franchi contro la Cremonese (grazie a quello che di fatto è stato un autogol del portiere avversario Radu al 95'), la squadra viola si è fermata. Imbastita da una qualità della rosa che non sembra migliorata rispetto alla seconda parte della scorsa stagione, e che è certamente peggiorata rispetto alla prima metà del 2021-22 quando il reparto d'attacco era guidato da Dusan Vlahovic. Da allora la costruzione della squadra in sede di calciomercato non ha mai dato l'impressione di seguire un disegno chiaro. Quasi un mercato delle inopportunità, preterintenzionale. Fatto di scommesse perse, di calciatori arrivati e ripartiti anche quando avrebbero meritato la conferma, e della la presenza sempre più ingombrante del super-agente Fali Ramadani, come se nulla fosse cambiato dai tempi dei Della Valle (a proposito, che fine ha fatto la “guerra ai procuratori”?). E che da qualche settimana a questa parte sembra non guardare oltre Empoli, sia in entrata che in uscita, come se gli orizzonti della dirigenza viola non andassero oltre la Fi-Pi-Li.

    A questa mancanza di direzione sta dando man forte l'allenatore, anche lui cliente di Ramadani, con una gestione del gruppo che vista dall'esterno lascia perplessi a partire dalle scelte di rotazione dei calciatori. Nella formazione iniziale di ieri c'erano ben 9 calciatori diversi rispetto alla formazione iniziale che tre giorni prima aveva affrontato il Napoli. E va bene che si gioca due volte alla settimana, e che c'è da affrontare anche l'impegno europeo. Ma gli eccessi sarebbero da evitare. Tanto più che la qualità della squadra messa ieri in campo al momento del calcio d'inizio era modesta assai. "Buona per la Serie B", sentenziava un commento ricorrente fra i tifosi viola. Rappresentazione eccessiva delle cose, ma molto fedele rispetto all'umore che circola a Firenze da ieri sera.

    @pippoevai

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