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    Fiorentina, un'altra Coppa al vento: presi due gol da polli contro un West Ham 'all'italiana'

    Fiorentina, un'altra Coppa al vento: presi due gol da polli contro un West Ham 'all'italiana'

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Un’altra coppa che resta lontano dall’Italia. Dopo la Roma, anche la Fiorentina ha perso in finale contro il West Ham. Niente Europa League, niente Conference e per i viola niente Coppa Italia. La Fiorentina ha controllato la partita e la persa con due errori imperdonabili sui gol. Il West Ham l’ha giocata all’italiana, aspettando e ripartendo, e ha avuto ragione grazie alla buona qualità di Paquetà e Bowen. E’ una sconfitta che fa male, ma non può togliere tutto dalla stagione dei viola, capaci di giocare 60 partite stabilendo un record.

    WEST HAM ALL’ITALIANA - La strategia è apparsa subito con chiarezza: palla alla Fiorentina (65 per cento di possesso al 45'), campo al West Ham. Se sul prato dell’Eden di Praga c’era una squadra del vecchio stile del calcio italiano era quella inglese, non certo la Fiorentina. I londinesi aspettavano i viola dietro la linea della palla con nove uomini, talvolta con dieci, compreso il centravanti Antonio. La squadra di Italiano teneva palla, ma senza alzare il ritmo come aveva fatto nella finale di Coppa Italia contro l’Inter, era più circospetta, più attenta a non perdere palla in uscita perché sapeva che, se fosse successo, il West Ham l’avrebbe punita. Impostava Ranieri, preferito dal tecnico ai più esperti Igor e Martinez Quarta. Ma ancora più spesso arretrava Amrabat per far partire l’azione. Su nessuno dei due viola c’era la pressione inglese. Moyes aveva deciso, almeno nel primo tempo, di non mostrare la tecnica dei suoi interpreti migliori. Si sono visti poco Paquetà e Bowen (utile però in fase difensiva), pochissimo Antonio e Benrahma. Nella Fiorentina funzionava bene l’asse Amrabat-Bonaventura, ma alla manovra viola mancava la velocità per sorprendere la difesa inglese. Con tanti giocatori in fase difensiva, il West Ham raddoppiava (e in qualche occasione triplicava perfino) il controllo su Gonzalez, mentre dall’altra parte non concedeva la profondità a Kouame, che così diventava meno incisivo.

    PALO E GOL ANNULLATO - In 45' la squadra di Londra è arrivata alla conclusione solo due volte, con un tiro morbido di Antonio (parato senza problemi da Terracciano) e uno più pericoloso di Rice (uscito fuori di poco), tutt’e due dalla distanza. La vera occasione è stata della Fiorentina nei minuti di recupero: cross di Gonzalez, colpo di testa di Kouame, palo, sulla ribattuta si è avventato Jovic che ha segnato, ma in fuorigioco. In quell’azione, il serbo si è fatto male e a inizio ripresa è entrato Cabral, il capocannoniere della Conference. C’era stato un brutto episodio a metà primo tempo: dalla curva inglese piovevano bicchieri, scarpe e accendini vari quando Biraghi andava a battere i corner. Il capitano è stato centrato alla nuca da uno di questi oggetti volanti e ha cominciato a sanguinare. E’ stato medicato ed è tornato in campo con una fascia viola intorno alla testa.

    DA POLLI - Il gol che ha preso la Fiorentina rientra nella categoria del pollame. Ma polli veri. Rimessa laterale lunghissima, una decina di metri oltre la linea di metà campo, difesa viola tutta scoperta, completamente disattenta, controllo in area di Bowen, tocco di mano di Biraghi che stava cercando affannosamente di recuperare, Del Cerro Grande non se n’è accorto, ma il suo collega Munuera dal Var sì. Controllo al monitor, rigore, botta dell’algerino Benrahma, West Ham in vantaggio. Sono entrati Kehrer per Zouma (che non stava bene) e Saponara per Kouame per alzare il livello tecnico, ma senza riuscirci.

    CUORE VIOLA - Con forza, coraggio e lucidità, la Fiorentina ha ripreso subito a giocare e ha riacciuffato il pareggio con una bella azione. Lancio di Amrabat, colpo di testa-assist di Gonzalez, controllo e diagonale di Bonaventura. Il West Ham ha accusato il colpo, si è disorientato e la Fiorentina avrebbe dovuto approfittarne, ma la palla-gol capitata a Mandragora è finita fuori di poco. Biraghi è arrivato due volte al tiro (male), Amrabat pure e Areola ha parato. Terzini e centrocampisti alla conclusione, dal centravanti Cabral, così come dal suo collega Jovic nel primo tempo, nessun cenno di vita in attacco.

    IL SOLITO GOL - Ranieri, il migliore della difesa viola, è dovuto uscire per i crampi. E’ entrato Igor e non era una buona notizia per la Fiorentina. Mancava un minuto alla fine, si pensava ai supplementari quando Paquetà ha trovato il varco per lanciare Bowen, scatto, tiro, gol, coppa a Londra. La difesa della Fiorentina aveva i piedi quasi sulla linea di metà campo e Biraghi teneva in gioco l’attaccante inglese. E’ un classico, questa squadra prende troppo spesso questi gol. Non c’era più tempo per recuperare.



     

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