Fiorentina, tutte le alternative a Montella e Pradè
Quest’ultimo ribadirà ai vertici del club gigliato quanto detto pubblicamente poco meno di un anno fa, e fatto capire ripetutamente nei mesi successivi, ovvero che questa rosa non è sufficiente l’anno prossimo per poter lottare per un piazzamento per i primi tre posti, ovvero una qualificazione alla Champions League 2016-2017, ed evidenzierà ancora una volta gli errori comunicativi e organizzativi che hanno portato ad esempio alla delegittimazione di quello che lui aveva deciso dovesse essere il portiere titolare (Neto) ma anche all’allontanamento di un dirigente (Eduardo Macia) fondamentale negli equilibri dello spogliatoio gigliato,il tutto avvenuto in pieno tour de force sportivo della sua Fiorentina in questa stagione. L’allenatore nativo di Castello di Cisterna, al netto dei recenti nuovi rumors di mercato, vorrebbe continuare ad essere il tecnico gigliato, ma non vuole più un mercato fatto di carneadi della serie A e scommesse, come è invece è accaduto soprattutto nell’ultimo anno, e si aspetta concretezza decisionale per alcune vicende, come ad esempio i rinnovi di contratto per taluni giocatori (vedi i giovani Bernardeschi e Babacar).
Sulla carta Andrea Della Valle ma anche Mario Cognigni, con quest’ultimo che rappresenta in toto l’azionista di maggioranza Diego Della Valle, rassicureranno ancora una volta sul progetto futuro Vincenzo Montella, che però stavolta non si accontenterà delle parole e delle promesse, perché iniziare una stagione attendendo ancora il famoso vice Pizarro, ed almeno due terzini di qualità, come è accaduto la scorsa estate, è impossibile da immaginare stavolta per l’ex allenatore anche di Roma e Catania. Se l’Aeroplanino non si sentirà convinto dai vertici del club, chiederà al patron gigliato di essere liberato dal legame contrattuale con la Fiorentina in scadenza a giugno 2017, e soprattutto di non essere per forza vincolato per andare via al pagamento di una clausola rescissoria che è fissata per una società diversa da quella viola che ne vuole i servizi a cinque milioni di euro.
Cosa accadrebbe in caso di rottura fra Montella e la Fiorentina? Se ne andrebbe certamente anche l’attuale direttore sportivo Daniele Pradè, delegittimato sul mercato la scorsa estate, esautorato da tempo per la gestione dei rinnovi contrattuali, e sempre più trattato come figura marginale dai vertici della società visto che per il secondo anno di fila sta arrivando alla scadenza contrattuale (30 giugno 2015) prima dell’eventuale rinnovo. La parte operativa della società di via Manfredo Fanti ha già sondato il terreno per alcune alternative in questo senso: prima Delli Carri, poi Marino, ma il nome che più di tutti convince come eventuale nuovo responsabile dirigenziale dell’area sportiva è quello di Sean Sogliano, attualmente legato al Verona.
E al posto eventualmente di Montella? Non è un segreto che in cima ai pensieri di alcuni dirigenti viola c’è la candidatura di Eusebio Di Francesco, avvicinato in più di una circostanza anche nella scorsa primavera quando l’attuale mister gigliato diede i primi segnali di mal di pancia. Ma il nome a sorpresa contattato negli ultimi giorni è quello di Leonardo, ex tecnico di Milan ed Inter, ed ex d.s. del Paris Saint Germain. Il classe ’69 di Niteroi verrebbe visto come la figura perfetta che unirebbe la classe dirigenziale ad una conoscenza calcistica di ambito internazionale. In seconda fila per il post Montella ci sono anche Walter Mazzarri, Roberto Donadoni ma soprattutto Maurizio Sarri. Non Luciano Spalletti. Quest’ultimo pur avendo il cuore viola ha un ingaggio improponibile per le possibilità economiche della famiglia Della Valle e soprattutto, come lo stesso attuale allenatore gigliato, non vorrebbe mai allenare una Fiorentina che pensa più ad acquisti da merchandising (vedi alla voce Brillante) che a seri rinforzi di ambito tecnico.