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    Toni è indispensabile per la Fiorentina

    Toni è indispensabile per la Fiorentina

    • Luca Cellini

    Fra gli elementi più evidenti che caratterizzano la Fiorentina, uscita dopo le prime sei giornate con 'soli' otto punti, c'è la difficoltà nell'andare a rete. Se non risolvono la partita le giocate di Stevan Jovetic, nonostante la gran mole di gioco costruita soprattutto dai centrocampisti, la media-gol è infatti molto simile a quella di una squadra che si deve salvare, e non lottare per tornare in Europa. Trasformandolo in un tormentone, si può dire che la domanda che più gira fra tifosi e addetti ai lavori è: qual è il partner giusto per giocare accanto a Jo-Jo? Nessuno infatti, degli uomini affiancati nei primi 40 giorni di serie A al numero, ha convinto e ha segnato in maniera continuativa, tanto da conquistarsi una maglia da titolare inamovibile in questa Fiorentina.

    Il più deludente, anche perché il più impiegato nei primi 540 minuti di questo torneo, è senz'altro Adem Ljajic, chiamato al riscatto dopo due stagioni e mezzo in cui ha fatto parlare di sé più per gli episodi fuori dal campo. Il classe '91 serbo è ancora più fumo che arrosto, e Montella l'ha praticamente sempre sostituito, ogni volta che lo ha impiegato da titolare. Al secondo posto, in negativo, Mounir El Hamdaoui, che paga non già prestazioni sotto la sufficienza, ma un infortunio che lo tiene bloccato dalla seconda giornata e che di fatto lo ha tagliato fuori dalle scelte di Montella. La grande chance Haris Seferovic se l'è giocata da titolare a Parma, dieci giorni fa, ma non ha segnato e i pochi palloni serviti a Jovetic lo hanno nuovamente relegato a ruolo di riserva: allo svizzero mancano esperienza e fisico per un torneo tosto come la nostra serie A.
     
    Proprio la partita di Parma, tuttavia, ha confermato che Stevan Jovetic ha la necessità assoluta di una prima punta al suo fianco che gli permetta di giocare più dentro l'area ed incidere in maniera superiore negli ultimi venti metri. Ecco che quindi l'impiego di Luca Toni diventa indispensabile. Anche Montella se n'è accorto, perché contro l'Inter, dopo un'ora di scarsa efficacia di Ljajic prima e Mati Fernandez poi (quest'ultimo è più trequartista che seconda punta), ha inserito il bomber nativo di Pavullo. Il numero 30 gigliato può crescere di condizione fisica, dopo due anni di semi-inattività, solo giocando. Sia chiaro, Toni è una soluzione 'tampone' fino a gennaio. Anche se dovesse nuovamente esplodere ad alti livelli, nel prossimo mercato occorrerà infatti regalare a Montella almeno un bomber sul livello di quel Berbatov 'saltato' nelle ultime curve estive di trattative. Nel frattempo, come detto, fin da Bologna, Toni è obbligatorio.

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