Fiorentina:| Squadra senza futuro
Il senso di depressione aumenta vorticosamente, così come la classifica - ieri appena decente - che si rifà pericolosa. La Fiorentina non scende dall’altalena, nemmeno Mourinho o Guardiola saprebbero cosa fare in questi frangenti. Siamo nella testa di Delio Rossi, e ci vengono le vertigini. Pensate che ieri la Fiorentina ha fatto uno dei più bei primi tempi della stagione, con tre occasioni da gol, ma senza alcun vantaggio all’intervallo. E’ tutto dire: il meglio era passato, e il Catania dei nanetti pur non facendo nulla di straordinario si è trovato in vantaggio con un rigore di Lodi. Peccato per Gamberini, che fino al fallo decisivo non era stato affatto male, e peccato per la Fiorentina che si ritrova a pochi punti dalla zona rossa. La cosa peggiore della giornata non è stata tanto la sconfitta, quanto l’assenza di reazione dopo lo svantaggio. I giocatori corricchiavano e sparavano palla al compagno più vicino, spesso con passaggi fuori misura. Figuretta da squadra di bassa classifica.
Possiamo salvare qualcosa, tanto per non apparire disfattisti? L’impegno di Vargas, finalmente vicino al peso forma, e due o tre scambi in velocità del primo tempo fra Cerci e Amauri. Il senso di spaesamento però è forte, tanto che alla fine la Fiorentina non lotta nemmeno più. Sottolineare che lo schema ieri è cambiato (con il ritorno al 4-3-3) è assolutamente marginale, perché fino a quando tra i reparti non ci sarà un collegamento superiore al minimo sindacale, ogni discorso tattico sarà inutile.Sabato sera c’è la Juventus, e la Fiorentina si ritrova nella scomoda posizione di due decenni fa, quando battere la Vecchia Signora equivaleva a salvare una stagione. Roba da provinciali, come la Fiorentina non avrebbe più voluto apparire. Il fatto che arrivi la Juve signica una cosa sola, oggi: che i viola dovranno alzare di molto l’asticella per non perdere, perché qui adesso servono maledettemante i punti per togliersi da una situazione «antipatica», come l’ha definita ieri il club manager Vincenzo Guerini. Per fortuna torneranno Behrami e Nastasic, due delle rarissime note liete di questa stagione.
Ma è la Fiorentina nel suo insieme che dovrà trovare la forza di reagire per emergere da una mediocrità senza fine. La squadra «vivacchia» senza infamia e senza lode, così come il patron Diego Della Valle aveva purtroppo paventato tanti anni fa, al momento della presentazione del progetto della Cittadella. Ma stiamo parlando del secolo scorso...ahinoi.