Fiorentina, Salifu:| Titolare con l'Atalanta
Sabato con l'Inter doveva essere il giorno buono, sabato con l'Atalanta lo sarà, almeno stando a quanto trapelato dall'allenamento di ieri: continua a raccogliere consensi il 19enne ghanese Amidu Salifu, nell'ultimo turno di campionato, a San Siro, si è fatto valere, subentrando all'8' della ripresa a Munari e mettendo subito Gilardino davanti al portiere, nel prossimo dovrebbe raccogliere l'atteso esordio dal primo minuto. I compagni lo descrivono come un ragazzo d'oro, umile, tranquillo e ben educato, la sua umiltà l'ha messa anche in campo, nella lunga anticamera che solo da un paio di settimane sembra conclusa. La Fiorentina lo prese in ottica prima squadra, in tutta la gestione Mihajlovic l'ha vista molto poco, giusto il tempo di recupero di Cagliari-Fiorentina, lo scorso 20 aprile, una manciata di secondi per esordire, far tirare il fiato a Mutu e difendere il 2-1 in trasferta.
Arrivato in comproprietà lo scorso 31 gennaio, si ritrova subito in Primavera, lui che era in pochi mesi di serie B aveva raccolto 8 presenze. Il Vicenza se lo era ritrovato quasi in casa, nel 2008, al torneo 'Giulietta e Romeo' di Montecchio Maggiore, vinto per la categoria Allievi da una selezione ghanese in cui giocavano anche Acquah (Palermo) e Boakye (Genoa, ora in prestito al Sassuolo, già 6 gol). I biancorossi puntarono su Salifu (e su Frimpong, ora al Vojvodina Novi Sad), sapendo che per un anno non avrebbero potuto farlo giocare: l'iter per tesserare un giovane extracomunitario in serie B è lungo e complesso, tra i requisiti richiesti c'era la maggiore età, raggiunta il 20 settembre 2010. Il 17 novembre è arrivato l'ok della Lega, due giorni dopo era già in campo, da titolare, nel derby con il Padova, tenendo in panchina l'attuale capitano della Nazionale under 21, Fausto Rossi.
Saranno 6 le partite giocate dal primo minuto, sotto la guida di Rolando Maran, più un'apparizione con gol in Coppa Italia, dopo un paio di mesi c'era la fila fuori dalla porta: avevano chiesto informazioni Napoli, Inter, Genoa, Juventus, Udinese, Hoffenheim e Tottenham, la Fiorentina ha bruciato tutti sul tempo, pur senza avere un posto per lui in prima squadra. In Primavera Salifu è centrocampista centrale, fisico statuario, grande personalità e un piede capace di lanci morbidi e tiri potenti, e si è trovato a far coppia con Agyei, connazionale e coetaneo, uno che esordì in serie A quando c'era ancora Prandelli ma che non è più andato oltre. Fanno gruppo anche fuori dal campo, loro due e gli altri ghanesi della rosa, il terzino Ashong, arrivato in estate dalla Triestina, e Boadu Acosty, che a gennaio potrebbe andare a fare esperienze in B, alla Juve Stabia.
Con la squadra di Renato Buso Salifu ha vinto la Coppa Italia all'Olimpico, tornandoci cinque mesi dopo per fare il bis con la Supercoppa Primavera, stavolta con Semplici in panchina. Tra i due successi, il riscatto a titolo definitivo da parte di Corvino, girando al Vicenza l'ex Primavera Maritato, e il ritiro con la prima squadra. Da Mihajlovic, però, quest'anno, non è mai stato convocato per gare ufficiali; Delio Rossi se lo è portato sempre, due panchine nelle prime due gare, uno spezzone contro la Roma, un tempo quasi per intero con l'Inter, in attesa della prima da titolare. Il ragazzo, che a Firenze vive da solo, in un appartamento, e che ama la pizza e la pasta al pomodoro, sta vivendo con serenità il suo momento di gloria. Musulmano, col mito di Essien, ma anche di Gerrard e De Rossi, e un'ammirazione per Montolivo espressa ben prima di ritrovarselo come compagno di squadra, quando venne tesserato dal Vicenza ci mise due anni per riuscire a tornare ad Accra a salutare la famiglia (genitori, sorella maggiore e tre fratelli piccoli, tutti calciatori). Come a dire che il peggio, ora che Firenze se lo coccola, e l'allenatore crede in lui, è decisamente passato.
(Corriere Fiorentino)