Fiorentina rottamata:| Clausola per blindare Montella
ADV come Renzi: Fiorentina 'rottamata' e +11 milioni a bilancio
Un po’ come il suo amico Matteo Renzi, scrive il Corriere dello Sport Stadio riferendosi ad Andrea Della Valle. Ha letteralmente rottamato la vecchia Fiorentina rimontandone una nuova con 18 operazioni in entrata, delle quali addirittura sette sono state a costo zero, da Aquilani a Pizarro senza dimenticare Facundo Roncaglia, tra i più amati dalla gente e 14 partenze.
Sono stati spesi poco più di 26 milioni, e incassati37 a cui vanno aggiunti i 6 milioni di euro del bonus sul cartellino di Nastasic versato dal City. I viola, a bilancio, adesso, hanno un più 11,4 (più 5 di bonus).
Con Nastasic (24 milioni) incassato 10 volte quanto era stato pagato.
Notevole plusvalenza quella fatta dalla Fiorentina con Matija Nastasic. Come scrive il Corriere dello Sport Stadio, senza contare i premi ad obiettivo che rappresentano già di per se una cifra molto importante che il City potrebbe versare nelle casse viola, il difensore serbo è stato valutato 24 milioni di euro. Praticamente quasi 10 volte il denaro investito da Pantaleo Corvino per il suo acquisto nell’estate 2010.
La Fiorentina pensa a una clausola per blindare Montella.
Ora tutti abbiamo capito perché Marotta ha perso un giorno dietro a Berbatov. Con una punta di quel livello la Fiorentina sarebbe potuta diventare un avversario vero. C’è chi il mercato lo fa anche così: mettendosi nel mezzo. Sì, vero, storie vecchie: la Juve è alle spalle e il bulgaro ormai dimenticato e altrove. Però tutti, guardando la Fiorentina martedì sera, ce lo siamo chiesto e richiesto: ma dove sarebbe questa squadra con un attaccante vero accanto a Jovetic? C’è da mangiarsi le mani. E Pradè e Macia lo hanno già fatto, statene certi. Però che sballo, diciamocelo. Una vera lezione di calcio, quella di martedì notte. Juve azzerata, Pirlo disorientato, Viviano disoccupato e stadio in brodo di giuggiole. Una partita pareggiata da una squadra brillante e incompiuta ma tatticamente dominata e vinta da un allenatore che in due mesi ha tirato su qualcosa di imprevisto e imprevedibile: il gruppo più bello del campionato.
Trentotto anni, aria furbetta e volontà d’acciaio, il nuovo allenatore della Fiorentina, nel giro di poche partite, è riuscito nella clamorosa impresa di eliminare tutte le tossine accumulate in questi anni di veleni e noia: dalle lacrime del prandellismo nostalgico alle verità immanenti dei talebani mediatici del guru di Vernole e a tutto ciò che offriva un mondo che continuava a dividersi e a litigare sul nulla, perché il nulla era rimasto. Comunque vada da ora in poi, la verità è che Montella (insieme alla società, ovvio) ha resettato la macchina inceppata con il guizzo del giovane rottamatore vero, che senza paura ha cancellato la coda di un passato spento per accendere le luci su un presente divertente e su un futuro che potrebbe davvero diventare importante.
Gli allenatori giovani, come noto, sono cosa modaiola. Ma essere giovani non basta: per uno Stramaccioni che somiglia sempre di più a mister Bean c’è un Montella da prima pagina e una Fiorentina che gioca palla a terra sullo stile di quel Barcellona che resta su un altro pianeta ma rende bene l’idea. E che soddisfazione vedere una squadra così. Perché poi il ragazzo della panchina è fondamentalista nella voglia di gioco ma non certo nella scelta dei moduli. Essere giovani vuol dire anche sapersi adattare in velocità. E Montella, che era partito con l’idea di quel 4-3-3 che lo aveva lanciato a Catania, ha optato a stretto giro su un 3-5-2 più utile a valorizzare la rosa nuova di zecca messa a disposizione della società e poi si è concentrato sulla realizzazione di un doppio progetto tattico e mentale. Il primo, oltre a esaltare il possesso palla, ha messo in gioco situazioni impreviste, che stanno a testimoniare l’intelligenza e il coraggio del tecnico. Inutile stare qui a parlare (lo abbiamo già fatto più volte) delle qualità di Pizarro e Borja Valero. Sono le sorprese, quelle che ti fanno capire la personalità di un tecnico. Romulo il drone, per esempio, uomo di fascia invisibile da un pezzo reinventato interno a tutto campo in attesa di Aquilani. Romulo non è un fenomeno, però intanto abbiamo scoperto che è un giocatore di calcio, cosa di cui alla fine uno poteva anche dubitare.
Poi c’è il carisma: perché se la squadra ti segue vuol dire che ha fiducia in te. Non è un caso se adesso Montella è entrato nel mirino di tanti club, che vedono in lui un maghetto capace di tutto. Ed è sempre per questo che la Fiorentina sta pensando a una clausola rescissoria per blindare il suo gioiello della panchina. Per ora è un’idea. Ma presto potrebbe essere una bella notizia. Per Firenze, chiaro.
(Repubblica)