Meno sette. Manca esattamente una settimana al ritorno in gruppo di Giuseppe Rossi, secondo la tabella stilata pochi giorni fa dal responsabile sanitario della Fiorentina Paolo Manetti. E così, dopo circa otto mesi dal suo ultimo infortunio, Pepito conta le ore che lo dividono dal nuovo ritorno con la maglia viola. Una lunga attesa, quella di Firenze e dei suoi tifosi, che finalmente pare essere al termine. Lunedì prossimo potrà tornare ad allenarsi insieme a Mario Gomez, Mohamed Salah e tutti quei compagni che adesso scalpitano all’idea di poter giocare insieme a lui. In tutti questi mesi Rossi ha svolto la lunga riabilitazione tra gli States ed il centro sportivo, sotto l’occhio vigile della società viola: dal patron Andrea Della Valle al tecnico Vincenzo Montella. Qui tutti non vedono l’ora di poter riabbracciare un talento che ha compiuto a febbraio 28 anni. E non è un caso se proprio in questi giorni nei quali la Nazionale italiana è impegnata tra le qualificazioni ad Euro 2016 e l’amichevole di lusso con l’Inghilterra, Pepito pensi anche ai colori azzurri: sui social recentemente ha postato il suo in bocca al lupo per i suoi compagni e, poco dopo, anche un video. Quello dove esattamente quattro anni fa segnava un gol in amichevole contro l’Ucraina in trasferta: “Un altro gol impresso nella mia mente”, ha scritto l’attaccante. Che adesso torna a respirare tutte quelle emozioni e sensazioni che un giocatore del suo calibro meriterebbe di provare sempre: l’attesa, il gruppo, le convocazioni, l’entrata in campo. E soprattutto il gol. Già. Perché a Firenze nella sua prima stagione in viola, Rossi aveva iniziato a mille: gol da fenomeno vero, triplette alla Juventus di Antonio Conte, giocate da autentico fuoriclasse. Poi gli infortuni, che hanno caratterizzato la sua carriera. Da sempre. Il ritorno di Rossi segue una trama che sembra scritta più per un film che per una stagione sportiva. Senza di lui la Fiorentina ha iniziato la stagione zoppicando. Poi la svolta a fine 2014: il gioco torna brillante, i risultati positivi, gli obiettivi più che interessanti. I tre fronti sono aperti ed accessibili quanto mai prima. La sensazione è che questa squadra possa giocarsi la prima coppa dell’era Della Valle. E nel momento cruciale della stagione, quello del dentro o fuori, Pepito c’è. L’asso nella manica di Vincenzo Montella, che lunedì prossimo lo abbraccerà nuovamente: “Ben tornato, Beppe”. Poi il ritorno ai contrasti, il possesso palla, le partitelle e gli schemi tattici. Tutto normale, per un giocatore speciale. Con tanti sogni ancora in testa. Come quello di riprendersi la Fiorentina e la Nazionale italiana. Si, perché, scrive il quotidiano La Repubblica, Rossi non si è mai posto limiti. Fin da ragazzino, quando inseguiva i suoi obiettivi realizzando ciò che soltanto i campioni riescono ad immaginare. La delusione di Brasile 2014 è ancora impressa nella sua mente: quei Mondiali non disputati rappresentano uno stimolo in più per conquistarsi un posto da titolare nella formazione del c.t. Antonio Conte. Uno che ha sempre creduto in Rossi. Che lo sta aspettando con pazienza e fiducia. Pepito si è affacciato a Coverciano anche nei giorni scorsi: visite mediche e sorrisi con lo staff azzurro. Gli Europei sono ad un passo. Prima però il ritorno in maglia viola. Che arriva proprio alla vigilia della sfida contro la Juventus in coppa Italia, il 7 aprile. Chissà se Montella deciderà di portarlo anche soltanto in panchina, al Franchi. Per respirare nuovamente l’atmosfera dei grandi appuntamenti. Quelli che adesso Pepito vuol giocarsi. Da protagonista. Ci siamo