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Fiorentina, Giuseppe Rossi è un doppio caso
PROBLEMA FISICO: infortunatosi alla vigilia di Ferragosto dell’anno scorso, Giuseppe Rossi si è prima sottoposto ad una visita medico-specialistica a Londra, poi, pur consigliato dai vertici del club viola e dallo staff medico gigliato di operarsi in Inghilterra, ha deciso di effettuare un nuovo controllo a Vail, in Colorado, presso la clinica che già due volte era intervenuta su entrambe le ginocchia dello stesso attaccante italoamericano, preferendo finire sotto i ferri negli Stati Uniti. Il periodo di lunga degenza trascorsa in Usa, con irritazione di più di qualche tifoso per alcune foto di vita privata messe sui social si è alternato al ritorno in Italia con la prima fase rieducativa, che avrebbe dovuto, secondo le prime previsioni, riportarlo tornare in campo ad allenarsi con il gruppo a fine marzo. L’ultimo bollettino ufficiale è lontano nel tempo, si parla del periodo della scorsa Pasqua, senza che però Rossi sia mai stato convocato per un match ufficiale fino a fine stagione, anzi con la ripresa dell’attività agonistica sul campo soltanto il giorno della vigilia della sfida di ritorno di Europa League contro il Siviglia di metà maggio. Ecco che così in casa viola sono sorti reali dubbi sulla reale stabilità delle ginocchia plurioperati di Giuseppe Rossi perché ogni volta che quest’ultimo ha forzato, ha subito stop e ricadute. I dubbi sulle reali condizioni di Giuseppe Rossi, pongono una serie di interrogativi a catena anche in chiave mercato perché Rossi sano ed in forma garantisce continuità e gol, ma un altro torneo che lo veda limitato, anche solo a mezzo servizio, comporta delle influenze anche sulle prossime trattative, in un parco attaccanti che per la Fiorentina nell’ultima stagione è stata senza certezze: Mario Gomez abulico sotto porta, Babacar spesso infortunato, Bernardeschi out sei mesi per la frattura del malleolo.
PROBLEMA ECONOMICO - Anche se non ufficialmente, dai vertici del club viola è stata fatta filtrare la notizia che la proprietà avrebbe chiesto a Giuseppe Rossi di ridursi il proprio ingaggio ora che quest’ultimo non è in larga parte pagato dall’assicurazione, come invece era avvenuto durante il periodo post operatorio. I primi segnali in questo senso sono stati tutt’altro che favorevoli con l’entourage del giocatore che ha sentito come un affronto questo pressing per la decurtazione dell’ingaggio di un attaccante che ha fatto di tutto per accorciare i propri tempi di recupero e che è tornato apposta anticipatamente dagli Stati Uniti dopo l’ultimo intervento. Ai procuratori di Rossi è stato offerto anche un eventuale prolungamento del contratto, ma a cifre più basse di quelle attualmente percepite, con un fisso, ed eventuali bonus a gettone che scatterebbero in caso di un tot numero di presenze stagionali, e per ogni quota gol raggiunta a salire. Nuovi contatti fra le parti sono previsti entro pochi giorni, con anche questa vicenda che dovrà trovare uno sbocco secondo chi detiene i cordoni della borsa viola prima della partenza della nuova stagione, ad inizio luglio, per il ritrovo pre ritiro di Moena.