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    Centrocampo Fiorentina: la rivoluzione è rimandata?

    Centrocampo Fiorentina: la rivoluzione è rimandata?

    • Luca Cellini

    C'è stato un periodo, qualche giorno dopo il termine del campionato, in cui invece di godercisi lo strameritato quarto posto finale in casa Fiorentina era 'scattato' l'allarme: David Pizarro, attraverso il neo procuratore Alejandro Santiestebian, dichiarava la sua volontà di lasciare Firenze, creando non pochi grattacapi ad un sorpreso Vincenzo Montella, che poco meno di un anno prima aveva deciso di costruire la sua macchina calcistica proprio per assecondare i colpi e il talento del regista cileno. Inoltre Mohammed Sissoko era stato bocciato dallo staff tecnico gigliato per lo scarso rendimento, Rafael Wolski si dimostrava più acerbo di quello che in un primo momento era apparso agli uomini-mercato viola, e le cose con il Palermo si complicavano sia per il possibile riscatto di Emiliano Viviano che soprattutto per Giulio Migliaccio, il quale pure si era inserito alla perfezione nei meccanismi e nello spogliatoio della Fiorentina. Ecco che un anno dopo la rivoluzione operata dal duo Macia-Pradè in estate, se ne preparava un'altra.

    Infatti fra luglio e agosto scorso si era passati in breve tempo dal 'triumvirato' Lazzari-Kharja-Montolivo, a quello Borja Valero-Pizarro-Aquilani: operazioni economiche straordinarie se si pensa che il secondo trio era costato al club guidato dalla famiglia Della Valle 'soltanto' i 7,5 milioni di euro per l'ex Villarreal, mentre gli altri due erano giunti a Firenze a costo zero. Le spese eventuali per sostituire Pizarro nel cuore della manovra viola (ma anche in quello dei tifosi) sarebbero stati incalcolabili. Si parla al condizionale passato perchè, alla fine, il 'Pek' sembra essersi convinto a restare e quindi, al netto di una trattativa con Lodi che va avanti, perchè non c'è mai da fidarsi totalmente, alla fine la prospettiva di una nuova rivoluzione tecnica si fa meno pressante. Anche perchè parallelamente si vuole lavorare con serenità pure su Wolski e Mati Fernandez (pure quest'ultimo non era sicurissimo di rimanere, almeno fino alla primavera inoltrata), e non tutte le speranze di trattenere Migliaccio sono perse. Montella tiene molto al centrocampista di rottura partenopeo, e se si riuscirà a riallacciare un dialogo con il Palermo e magari chiedere proprio al classe '81 un lieve abbassamento dell'ingaggio, sarà possibile vedere ancora Migliaccio in maglia gigliata, per almeno un'altra stagione.

    In caso di mancato accordo per lui, la prima alternativa si chiama Antonio Nocerino, a prescindere dalla possibile intesa con Ambrosini, che a quel punto sarebbe visto come 'jolly' di esperienza e qualità per le coppe europee. A sostituire Llama provvederà Alonso; Romulo non dispiace allo staff tecnico gigliato, e c'è la speranza che quel Leonardo Capezzi, già andato in panchina diverse volte con la prima squadra l'anno scorso, prosegua nel suo processo di lenta e inesorabile crescita tecnica e di personalità. Nel frattempo, con il gruzzoletto risparmiato dalla mancata obbligatorietà di cercare un nuovo regista, si continua a parlare con la Sampdoria per Obiang, che verrebbe visto come 'prospetto' perfetto da far maturare per un anno e poi lanciare in pianta stabile come titolare della Fiorentina che verrà.

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