Fiorentina, Riganò: "Firenze è stato il mio regno per 2/3 anni. ma non posso essere paragonato a Batistuta"
"Lipari di solito la si conosce per le vacanze, le isole eolie sono considerate sette perle. A livello calcistico è dura perché non ci sono le strutture per far cominciare a giocare a calcio un bambino, non esistono scuole calcio li. Si giocava per strada. E anche se il Lipari giocava in un campionato di tutto rispetto come l’Eccellenza, ovviamente per vari motivi in pochi ti venivano a vedere".
L’esperienza alla Florentia Viola e la ripartenza dalla C2?
"La gente in quel momento triste aveva bisogno di aggrapparsi a qualcuno, e in quel momento si è aggrappata a me. Io dico sempre che sono stato un calciatore normale messo tra i grandi. Questo perché sono arrivato qua, ho preso la maglia viola numero nove e subito mi hanno paragonano a Batistuta. E il paragone non esiste…".
La Serie C?
"Mi piace dire che a Firenze non mi sono mai sentito solo. In Serie C non bastavano gli stadi per tenere i tifosi che seguivano in trasferta: la gente era sempre tanta e dall'altra parte le società si sfregavano le mani perché l'incasso era quello della vita. In tanti mi dicono: era meglio in C2. Ma io dico no: è stato meglio solo perché è durata poco. Pronti-via ci sono stati subito risultati, poi c'è stato un po' di appannamento che ha pagato per tutti Vierchowod. Il che mi dispiace perché era una persona vera, in più non era colpa sua: in campo ci andavamo noi. Quando riuscimmo a vincere 2-0 a Rimini, con un gol mio e uno di Bismark, abbiamo dato una mazzata a loro andando poi a vincere il campionato".
Il mio rapporto con la Fiorentina?
"La Fiorentina è stata il mio regno per 2-3 anni. Mi sono sentito il condottiero di tutte le persone che venivano allo stadio. Qualcuno mi chiedeva perché non vengo spesso allo stadio, ecco: non ci vengo perché vorrei giocare ancora”.