Fiorentina, Richards si racconta: 'Montella, Mancio e Balotelli...'
Richards ha anche un giudizio per alcuni suoi nuovi compagni: Giuseppe Rossi ("il giocatore stella"), Juan Cuadrado ("incredibile") Mario Gomez ("forte, un vero e proprio bomber") e Matías Fernández ("onestamente, questo ragazzo è ‘ridicolo’). “Mi sto divertendo in questo gruppo soprattutto perché penso che abbiamo una squadra che può sfidare chiunque " "Il momento più basso della mia esperienza al City è stato contro il Watford (in FA Cup nel gennaio di quest'anno). Nel primo tempo stavamo perdendo due a zero. Tutti potevano vedere che non ero il problema in squadra. Ma Pellegrini e [Jack] Rodwell hanno deciso di sostituirmi a metà tempo. Ho pensato: 'Sto diventando un capro espiatorio qui.'Non ho sempre giocato bene per la città, ma non ero mai stato il capro espiatorio. Era strano, innaturale, non era mai successo prima e mi sembrava che non importasse a nessuno quanto di buono avessi fatto in passato. Questo è stato un punto di svolta. Il manager ha provato a spiegarsi a me. Non stavo giocando in Premier League, non stavo giocando in Champions League, ed in FA Cup contro il Watford a casa, non giocai 90’ così la mia convinzione si frantumo’ Richards per parlare di Balotelli lo definisce come "pazzo, ma uno dei ragazzi più belli di sempre” e ricorda quella volta che ci discusse per un match di calcetto: “'Mario, porca puttana, controlla il tuo uomo”. Ma sapete tutti com'è fatto. Ha iniziato a bestemmiare in italiano, agitando le mani. Ho detto: 'Mario non sono in vena oggi.' Ho perso la testa, lui ha perso la sua, ed abbiamo litigato. Non si poteva farla franca con qualsiasi cosa al City perché c'erano sempre i fotografi di tutto il mondo.
E la discussione Mancini-Balotelli? "La gente dice che è avvenuta a causa di un ritardo di Mario, ma non fu così. Mancini voleva spiegare una cosa, Balotelli non era interessato, e ne nacque una discussione. Il loro rapporto era come quello di padre e figlio piuttosto che manager e giocatore. La mia storia preferita su Mario è quando entrò nella scuola per parlare con un bullo”.