Fiorentina, quella squadra rimasta a lavorare a Firenze
Luca Cellini
Lupatelli in porta, Diakite, Gonzalo Rodriguez ed Hegazy in difesa, centrocampo con Cuadrado e Vargas esterni, Anderson, Wolski e Capezzi sulla linea mediana, Giuseppe Rossi e Rebic in attacco. Probabilmente non una formazione da primissima fascia europea, ma che in serie A potrebbe lottare quantomeno per un posto nella futura Europa League, è quella composta dai giocatori che non sono partiti ieri in aereo con i compagni per la trasferta continentale danese della Fiorentina, con i gigliati impegnati stasera nel turno d'andata dei sedicesimi di finale contro l'Esbjerg. Molti degli elementi sopracitati sono infortunati, e lavoreranno oggi al centro sportivo viola con parte dello staff tecnico di Montella rimasto a Firenze proprio in funzione della volontà di recuperare qualche elemento in vista del posticipo di campionato di lunedì prossimo a Parma, altri, come Giuseppe Rossi ed Hegazy, sono fuori Italia per proseguire il loro ancora lungo processo di riabilitazione dai rispettivi infortuni al ginocchio. Nella particolare squadra di elementi tagliati dai convocati per la trasferta nella terra di Amleto c'è anche Capezzi perchè il capitano della Primavera ha esordito proprio in Europa League lo scorso inizio novembre, nella gara di Cluj contro il Pandurii, ed è a serio rischio impiego dal 1' per il match valevole per il campionato della prima squadra dei settori giovanili, in programma sabato mattina a Firenze, contro il Catania. Diakite', Anderson e Wolski, esclusi dalla lista dei giocatori utilizzabili da Montella in Uefa, si candidano a titolari per il match al Tardini di lunedì alle 19, mentre ottimismo c'è soprattutto, nel gruppo degli infortunati, per Juan Gulliermo Cuadrado, che lunedì aveva provato a smaltire la lesione al muscolo tendinee del tricipite surale. Pessimismo invece per Gonzalo Rodriguez che contro l'Inter ha accusato una lesione di primo grado del muscolo quadrato del femore mentre per Vargas, operato alla mano destra lunedì sera per la frattura del quarto metacarpo, con tanto di applicazione di placca per risistemare l'ossatura gravemente lesionata, si studiera' al ritorno dello staff medico al completo dal viaggio in Danimarca, una possibile bendatura che consenta quantomeno al peruviano se non di scendere in campo, di allenarsi dalla ripresa del lavoro a gruppo al completo, con tutto il resto dei compagni.