Fiorentina: quell'improvviso amore per Siena
A meno di non essere juventini, questo campionato è piuttosto da sbadigli. La ressa-rissa di Bari che ha costretto Conte e l'intera squadra a battere in ritirata per motivi d'incolumità rischia d'essere una delle notizie più palpitanti di questo scampolo di stagione. Rischia. Ma non è. Perché c'è dell'altro. Dell'altro che in queste dolci giornate di primavera può ancora spingerci allo stadio o tenerci tappati in casa davanti a Diretta Goal invece di menarci al pelago o per campi fioriti.
Dell'altro che si chiama Sfida Champions. Dunque, vediamo: la Roma è tornata da Milano a bocca asciutta e se vuole l'Europa League deve passare dalla botola Coppa Italia; il Milan è uscito da San Siro con gli stinchi sbucciati e se vuole un posto in paradiso (ormai, solo posti in piedi) deve vincere contro un Siena già retrocesso. La Fiorentina che si trova ad affrontare un Pescara già retrocesso è in palla, ma occhio a non prendere la trasferta per un picnic. Purtroppo peri viola non dipende solo da loro. Per coronare l'ottimo campionato col sogno Champions Firenze deve sperare in Siena. Ora che un fiorentino debba sperare in un senese, non dico che sarebbe come un livornese che si raccomanda a un pisano, ma poco ci manca. Da Montaperti ne sono passati di anni, ma la pace e la fratellanza tra le città e le tifoserie non è stata ancora siglata. Sarà per le velenose parole di Dante sui senesi ("quella gente vana"), sarà per quelle maglie bianconere che sono sì i gloriosi colori della balzana ma che ai viola ricordano quelli della Vecchia Signora? Chi può dirlo. Già li sento i maligni, discorrere nei bar, nelle botteghe e nelle piazze fiorentine: i senesi saranno leali? Onoreranno i loro impegni col campionato come il Monte dei Paschi coi propri correntisti? Oddio, forse ho sbagliato paragone. Eppure lasciando da parte la rivalità, senza scomodare de Coubertin, qualche motivazione extra calcistica - quasi sempre le motivazioni dello sport sono extrasportive - ci sarebbe. In fondo le squadre toscane, animate da un antiberlusconismo viscerale, contro il Milan hanno sempre dato l'anima pur di fare un dispettoa Silvio. Insomma, da una parte la soddisfazione deliziosa dei ghibellini di fare uno sgambetto ai dirimpettai guelfi, dall'altra la lealtà sportivae l'antiberlusconismo. Due forze uguali e contrarie che accendono la diabolica fantasia dello sceneggiatore. Insomma, una machiavellica soap tutta toscana.
Complice la primavera, Firenze si è innamorata di Siena, che però ha un altro pretendente venuto da Milano. Per concedersi a Firenze, Siena deve resistere al corteggiamento. Riuscirà a respingere gli assalti dello spasimante meneghino? E quello che è scoccato all'improvviso, è amore autenticooè solo un sentimento interessato? Lo scoprirete domenica. Nel frattempo potete cantare come i fanti sulla via di Montaperti: Domani si va in guerra, senza tante pretese, ma attenti alle sorprese... ('La Repubblica'-Edizione Firenze)